Napoli | 30 maggio 2009 | La deputata del Pd Anna Paola Concia in piazza Matteotti nel corso del pride locale (foto: napoligaypress.it)

GENNAIO | A Napoli viene ritrovato il corpo di una transessuale non identificata. Ad Avellino il registro delle coppie di fatto spacca in due il Consiglio Comunale. La proposta dei DiDoRe naufraga definitivamente.

FEBBRAIO | A Montevergine si rinnova la tradizione della Candelora mentre a Napoli, per San Valentino, ci si bacia al semaforo. Arrestato Ketty, il boss transessuale. A Sanremo Povia canta “Luca era gay”.

MARZO | Si svolge a Napoli la rassegna di cultura queer In Ogni Senso. A Salerno Martina Castellana (all’anagrafe Michele) si candida alle elezioni provinciali con il Pdl. Fissata la data del Genova Pride.

APRILE | Elezioni europee: Imma Battaglia si candida con Sinistra e Libertà e Loredana Rossi con Rifondazione Comunista. Nasce a Torre Annunziata l’AFAN - Associazione Femmenell Antiche Napoletane. [>>]

In riferimento al nostro post del 23 dicembre scorso (a sua volta desunto da un articolo de Il Mattino del 22 dicembre) in cui era riportato che

“Carlo Cremona (presidente di i Ken Onlus) garantisce sobrietà e richiede maggior sicurezza”

riceviamo dal sig. Carlo Cremona in data venerdì 25 dicembre 2009 una mail con valore legale in cui, affermando di aver noi malamente riportato il suo pensiero, chiede di concedere una smentita così come previsto dalla legge.

Domenica 27 dicembre rispondiamo al sig. Cremona invitandolo ad inviarci un intervento da pubblicare sul nostro sito con le stesse modalità del post incriminato.

Nel frattempo il sig. Cremona pubblica una lettera aperta sul sito del NapoliPride (di cui, per dovere di cronaca, vi portiamo a conoscenza) in cui chiarisce meglio il suo pensiero: [>>]

Hudson Leonardo Oliveira Pereira [nella foto] è un ragazzo brasiliano che da 7 anni risiede a Marano di Napoli. Lo scorso 31 luglio è stato vittima di un incidente che lo ha costretto su una sedia a rotelle assistito solo dal suo compagno e dai suoi cugini.

Il ragazzo, più volte vittima di episodi di omofobia, non esclude che la sua ‘diversità’ sia alla base dell’accaduto e dalle pagine de Il Roma lancia un accorato appello che giriamo ai nostri lettori [>>]

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Dall’affresco corale di Gomorra, che ci parla di meccanismi camorristici, ad una piccola storia d’amore: quale urgenza porta un autore a confrontarsi con due esperienze così diverse?

In realtà non mi appaiono così diverse. Io cerco di raccontare quello che nella società mi colpisce e in questo momento, le cose che più mi preoccupano di più in questo paese sono l’intolleranza e la violenza. Credo che i due spettacoli affrontino entrambi i problemi. Nonostante “12 baci sulla bocca” sia ambientato negli anni settanta, purtroppo è uno specchio del clima che si respira in questi ultimi mesi.

In Idroscalo 93 ha affrontato di petto la figura di Pasolini. Da periferia a periferia, in 12 baci il poeta è prepotentemente sullo sfondo ed anche la scelta di ambientare la storia negli anni ’70 sembra essere più di un elemento scenico…

Effettivamente tra i due spettacoli c’è un filo rosso. Con Giuseppe Miale di Mauro, siamo molto interessati a raccontare gli anni settanta perché crediamo siano la radice da cui si è formato il tempo che viviamo. Emilio, uno dei protagonisti dello spettacolo, può sembrare tranquillamente un ragazzo di borgata, di quelli raccontati da Pasolini. “12 baci” termina dove inizia “Idroscalo 93″, proprio la morte di Pier Paolo Pasolini.

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