Per secoli, nell’immaginario collettivo, la figura degli omosessuali era identificata con quella di persone efebiche ed effeminate. Più di recente, invece, con persone palestrate e curatissime.
Da qualche decennio, prima nei paesi nord americani e poi in quelli europei di cultura anglosassone, si è imposto un nuovo modello di figura d’omosessuale: l’orso.
Anche in Italia già a partire dai primi anni ‘90 questo nuovo modello si fa strada e s’impone. Cominciano ad organizzarsi circoli, inizialmente a Milano, e poi con l’aumentare d’appuntamenti e manifestazioni, il fenomeno “ursino” si estende in pochi anni in tutta la penisola.
A Napoli a far conoscere, ormai più di 10 anni fa, cosa fosse un orso furono le prime serate bear organizzate allo storico Freezer da Rino Sorrentino attuale direttore artistico e resident dj del Kapsula
Chi è l’orso?
Non si può parlare di modello, perché l’orso rifiuta ogni tipo di modello, nega gli elementi e le caratteristiche che appunto hanno da sempre stereotipizzato i gay.
Una bell’espressione per caratterizzare queste persone è sicuramente quella che dice: “vivere il proprio fisico con naturalezza e gioia”, oppure “belli e felici d’essere se stessi”. […]
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