11 settembre fuori dall’armadio

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saintof911Padre Mychal Judge è una delle tante vittime dell’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001. Era il cappellano dei vigili del fuoco ed è morto mentre assisteva un pompiere ferito. Il suo elmetto, considerato simbolo dei caduti di quella tragedia è stato regalato a Papa Giovanni Paolo II e si parla di probabile santificazione. La sua storia è stata raccontata in un film “Saint of 9/11″.

Padre Judge era apertamente omosessuale e la sua è solo una delle tante storie “omosessuali” di Ground Zero, spesso dei drammatici outing doppiamente dolorosi caratterizzati dal mancato riconoscimento di parenti delle vittime a tutti gli effetti da parte dell’autorità. […]

Da Wharol a Mastelloni

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vesuvius.jpgNapoli è nota per le sue stridenti contraddizioni:avanzata ed arretrata al contempo.
Mentre la città portava ancora “le ferite” del terremoto, negli anni ottanta la comunità omosessuale “usciva allo scoperto”, nasceva infatti l’Arcigay, dopo l’esperienza del Fuori, c’erano le prime discoteche esclusivamente gay come il “Bagatto”, piccola ed affollatissima.
C’erano anche persone come Lucio Amelio, gallerista di fama mondiale che scorazzava per la città con i suoi amici artisti omosessuali come Andy Wharol, Joseph Beuy, Robert Mapplethorpe . “Andy Wharol al city hall caffè di napoli” questo il titolo su “you tube” dell’interessante documento filmato che testimonia quel periodo, i protagonisti sono proprio Lucio Amelio, con Andy Wharol, Joseph Beuy ed un incredibile Mastelloni, in veste di drag qeen partenopea.
Trasgressivo e kitsch. Mastelloni impazzava anche in tv con inequivocabili canzoni come “voglia” e “il mio slip fa pam pam”.Vedere certe immagini potrà suscitare ilarità ma rappresentano gli albori di una nascente “comunità” omosessuale napoletana, uscita dal buio della “clandestinità

Matrimonio “all’indiana”

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_40877209_happygay203.jpgHanno coronato il loro sogno d’amore sposandosi, con il consenso dell’intero villaggio, in una pubblica e fastosa cerimonia. Niente di strano se non fosse che ad essersi sposati sono due uomini. Il fatto, pressochè unico in India (dove l’omosessualita’ e’ ancora considerata un reato) e’ avvenuto in Orissa, nell’India orientale. Pitamber Naik, 22 anni, vestito come una tradizionale sposa indiana, ha sposato Brundahan Majhi, da lui stesso definito come il grande amore della sua vita. Per i due questo matrimonio e’ il risultato di un intervento divino.

”La dea Ma Sarbapurani ha voluto che io sposassi Brundaban innanzitutto perche’ io lo amo e anche perche’ la dea voleva che io lo servissi come fa una moglie, cosa che io ho fatto”.

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Ieri Roberto, oggi Laberta

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Roberto laBertaLa storia di LaBerta, al secolo Roberto, comincia a scuola quando era un adolescente sofferente di epilessia e palesemente effeminato e quindi vittima di bullismo (nulla di nuovo sotto il sole…).

E poi ne vicoli partenopei con quel padre di famiglia, omosessuale, a cui tutti i ragazzini del quartiere si rivolgevano quando avevano bisogno di soldi. Nella consapevolezza e nell’indifferenza totale e senza l’appoggio della famiglia, troppo condizionata dalla società, col solo appoggio di suo fratello, anche lui gay, con cui ha un rapporto strettissimo.

Poi la decisione di cambiar vita “facendo” tv. […]

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