vesuvius.jpgNapoli è nota per le sue stridenti contraddizioni:avanzata ed arretrata al contempo.
Mentre la città portava ancora “le ferite” del terremoto, negli anni ottanta la comunità omosessuale “usciva allo scoperto”, nasceva infatti l’Arcigay, dopo l’esperienza del Fuori, c’erano le prime discoteche esclusivamente gay come il “Bagatto”, piccola ed affollatissima.
C’erano anche persone come Lucio Amelio, gallerista di fama mondiale che scorazzava per la città con i suoi amici artisti omosessuali come Andy Wharol, Joseph Beuy, Robert Mapplethorpe . “Andy Wharol al city hall caffè di napoli” questo il titolo su “you tube” dell’interessante documento filmato che testimonia quel periodo, i protagonisti sono proprio Lucio Amelio, con Andy Wharol, Joseph Beuy ed un incredibile Mastelloni, in veste di drag qeen partenopea.
Trasgressivo e kitsch. Mastelloni impazzava anche in tv con inequivocabili canzoni come “voglia” e “il mio slip fa pam pam”.Vedere certe immagini potrà suscitare ilarità ma rappresentano gli albori di una nascente “comunità” omosessuale napoletana, uscita dal buio della “clandestinità

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