Carlo Cremona (iKen) e il registro delle Unioni Civili
attualitàscritto da napoligaypress | 3 Ottobre 2011 | condividi su facebook
Carlo Cremona, presidente di iKen Onlus, pubblica sul blog dell’associazione un video-messaggio ad integrazione di quanto riportato in un post di napoligaypress.it.
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Carlo Cremona (iKen) e il registro delle Unioni Civili
Carlo Cremona, presidente di iKen Onlus, pubblica sul blog dell’associazione un video-messaggio ad integrazione di quanto riportato in un post di napoligaypress.it dal titolo “Comune di Napoli: Elena Coccia e il registro delle Unioni Civili”, resoc…
3 Ottobre 2011 | 16:48grazie della cortese integrazione e del lavoro che fate… da quanto affermate chiarite quello che ci avevate già detto che le vostre informazioni hanno come origine un documento arcilesbica napoli e non sono frutto di una vostra elaborazione. Pertanto la censura sappiamo che non è stata esercitata dal Vs prezioso Blog.
3 Ottobre 2011 | 17:09mamma quanto è logorroico Cremona…
3 Ottobre 2011 | 18:46e fa anche impallidire Giovanardi con i suoi argomenti inutili e capziosi !
MI HA CONVINTO !
VOGLIO IL REGISTRO DELLE UNIONI CIVILI !!
Tra l’altro ormai è una gara tra Milano, Salerno, Cagliari e Napoli a chi lo approverà per primo !!
Manlio Converti
Carlo Cremona è incomprensibile.
3 Ottobre 2011 | 20:27C’è bisogno di una legge nazionale che apra il matrimonio civile alle coppie dello stesso sesso. Bene. Che c’entra il Comune di Napoli, che competenze legislative in materia non ne ha? Qual è la connessione logica tra questa cosa e il suo no al Registro Comunale delle Unioni Civili? Una cosa impedisce l’altra, forse? Ma scherziamo?? Siamo ancora alla tiritera vecchia stravecchia trita e ritrita della contrapposizione tra unioni civili e matrimoni??
In materia di formazioni sociali extra-matrimoniali, più che una norma locale qua e una norma locale là, sarebbe opportuna una legge nazionale… di modo da garantire tutti gli italiani senza distinzioni basate sul luogo di residenza. Bene. L’eventuale istituzione del Registro delle Unioni Civili nelle più importanti città d’Italia -come appunto Napoli- sarebbe molto utile a questo scopo… stimolerebbe l’approvazione di una legge nazionale in materia atta a uniformare ciò che in gran parte del territorio nazionale è già realtà. Che senso ha quindi il suo no al Registro delle Unioni Civili?
Cremona, inoltre, tratta il tema del simbolismo come se fosse poco importante… non si rende conto invece che l’elemento simbolico è assai importante in una battaglia di emancipazione, di promozione dell’accettazione del diverso. Come non bastasse afferma che i Registri delle Unioni Civili non portano nessuna conseguenza concreta, mentre invece la realtà è ben diversa: la delibera che ha istituito il Registro a Firenze, per esempio, c’è scritto nero su bianco che il Comune deve trattare sposati e iscritti al Registro allo stesso identico modo in tutte le materie che sono competenza comunale. Utilizza il basso numero di iscritti ai vari Registri che ci sono già come una clava contro l’istituzione del Registro stesso nella città di Napoli… a me questo sembra veramente ignobile, anche perché tutti sappiamo che il basso numero di iscritti è causato spesso e volentieri dal fatto che le amministrazioni comunali tendono a non rendere noti (se non nascondere il più possibile nel cassetto) i Registri che istituiscono. La gente molto spesso non sa che il proprio Comune ha istituito un Registro, e anche quando ne è al corrente non sa che quel Registro può dare vantaggi concreti… ergo come può essere possibile che richieda di iscriversi in massa?? Su, siamo seri.