vaticanNella teleinchiesta condotta da Exit su La7 era uno dei tre preti che incontrava un ragazzo gay tramite chat. Era quello che ospitava il suo adescatore direttamente in Vaticano e che dichiarava candidamente di non sentirsi in peccato.

I vertici ecclesiastici hanno analizzato il filmato attentamente e riconosciuto i corridoi, l’ascensore e la stanza del filmato e individuato il peccatore. Prudentemente, nel comunicare la cosa, la sala stampa vaticana ha nicchiato sul nome del Monsignore. Non potendo smentire l’accaduto in Vaticano hanno fatto sapere che occorreva la severità del caso.

Ci ha pensato Petrus (il sito ufficiale del pontificato di Benedetto XVI) a fare il nome e pubblicare foto: Mons. Tommaso Stenico era un collaboratore del sito ed aveva un suo blog (curiosamente offline da qualche ora) su cui predicava:

E non posso non domandarmi altresì, perché si ricorra alla Chiesa a chiedere quello che si sa che la Chiesa non può concedere, salvo poi contestarla e criticarla per il doveroso diniego.

La Chiesa tradirebbe la sua missione e il suo ministero se, adeguandosi alla corrente mentalità degli uomini, stravolgesse quello che da Gesù Cristo ha ricevuto e nella sostanza deve mantenere immutato e immutabile nei secoli.

Sbaglia la Chiesa? No, amici! Sbaglia chi vorrebbe piegare la Chiesa a tradire Cristo e adeguarsi ai gusti e ai sapori della moda

Chi è Mons. Stenico? 60enne, era il capoufficio della Congregazione per il Clero, che gestisce i sacerdoti presenti in tutte le diocesi del mondo e alla formazione religiosa di seminaristi e catechisti.

Raggiunto dalla bufera, il Monsignore dichiara di non essere omosessuale e chiarisce l’accaduto: si è finto gay per redimere una pecorella smarrita e soprattutto per dare il suo contributo contro la campagna montante sull’omosessualità dei preti nella Chiesa cattolica.


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