copia-di-salvatoresimioli-one.bmpIeri sera a Napoli in Piazza del Gesù , luogo recentemente balzato agli onori della cronaca per le intemperanze omofobe del parroco del chiesa del Gesù Nuovo, si è “concretizzata” la protesta dell’Arcigay di Napoli contro la deriva reazionaria e clericale della politica italiana, mediante la distribuzione di un migliaio di volantini da parte di un gremito gruppo di volontari.

A poche ore dalla drammatica votazione in Senato della legge contro la violenza omofoba, fortemente osteggiata dai senatori cattolici e da esponenti del Governo, l’Arcigay di Napoli ha voluto così esprime lo sdegno dei cittadini e delle famiglie omosessuali contro la deriva integralista della politica italiana ed ha invitato la cittadinanza tutta, le associazioni, i movimenti, ad unirsi alla protesta, alla vigilia della discussione della legge in Parlamento, prevista per martedì 11 dicembre.

“Siamo fortemente offesi come cittadini. Dopo tanta retorica, i reazionari e gli integralisti hanno gettato la maschera”, ha affermato Salvatore Simioli presidente dell’Arcigay di Napoli, “e mostrano a chi non se n’era ancora accorto che lo spazio per discutere dei diritti di tutti, delle differenze e delle diversità, si è pericolosamente ridotto.
Contro questa deriva inizia oggi a piazza del Gesù una stagione di mobilitazione continua”
.

All’iniziativa promossa da Arcigay di Napoli hanno aderito e partecipato alcuni militanti omosessuali aderenti al Partito Democratico della Campania (ex-GayLefft), una “pattuglia” sempre più sparuta ed amareggiata.

Il testo del volantino distribuito dall’Arcigay di Napoli:
STOP ALLA VIOLENZA E ALLE DISCRIMINAZIONI!
Chiediamo che le norme antidiscriminazioni contenute nel pacchetto sulla sicurezza siano approvate, dopo il voto del Senato, anche alla Camera dei Deputati.

Respingiamo il tentativo in atto da parte di una parte della maggioranza e del Governo di cancellare l’introduzione dell’estensione della Legge Mancino per i reati d’odio contro le persone lgbt, per accontentare la contrarietà dei teo dem, ovvero dei rappresentanti della gerarchia cattolica in seno al Parlamento.

Denunciamo, che mentre in Italia aumentano le violenze sulle donne, sui gay, le lesbiche, i/le trans, in Parlamento stentino ad avanzare proposte e provvedimenti non solo repressivi, ma anche e soprattutto di sostegno alle reti e ai centri anti violenza delle donne e del movimento lgbt, di politiche sociali e culturali che incidano profondamente sul dilagare del machismo criminale, dell’omofobia, della lesbofobia, della transfobia, del bullismo.

Ci impegniamo in una vasta campagna in città per far comprendere che la vera emergenza non è la supposta violenza degli stranieri, ma degli uomini di qualsiasi nazionalità siano, che ciò che è da sconfiggere è l’idea di una società dominata dal maschilismo, dal sessismo, dalle discriminazioni, dall’assenza di diritti civili e di libertà.

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