la campagna unheteSono state varie le reazioni alla nuova campagna pubblicitaria di Benetton, realizzata dal laboratorio creativo Fabrica, dal titolo UnHate (un neologismo creato ad hoc a significare inattivazione dell’odio che dà il nome alla fondazione collegata che promuove la lotta contro le discriminazioni).

La campagna è stata lanciata con blitz in varie piazze, San Pietro compresa, in perfetto stile guerrilla marketing con le foto dei poster vicino a monumenti importanti. Tra i commenti da Napoli il direttore de Il Mattino, Virman Cusenza, il cui giudizio non è negativo sulla campagna in generale ma solo sull’uso dell’immagine del papa come leader politico insieme all’imam del Cairo (che al momento Benetton ha ritirato dopo le azioni legali del Vaticano). Nella risposta ad un lettore Cusenza scrive:

“Se gli strateghi della campagna si fossero fermati al fotomontaggio solo con i leader politici protagonisti, il risultato a mio avviso sarebbe stato perfetto (infatti non capisco l’altolà di Obama). L’aver trascinato dentro anche il Papa ha snaturato il messaggio, facendolo sconfinare nell’oltraggio religioso non solo per il Pontefice destinatario ma anche per la comunità dei fedeli (cattolici o musulmani che siano) che possono sentirsi urtati e offesi”

Non è comprensibile il motivo per cui la rappresentazione di un bacio tra Joseph Ratzinger e Ahmed Al-Tayyeb snaturi il messaggio di una campagna che si basa sulla detonazione dell’odio che spesso consegue proprio a dichiarazioni di queste persone nel loro ruolo di capi religiosi. Dichiarazioni che offendono credenti e non credenti, a volte con inaudita violenza.

A pochi metri dal punto in cui i ragazzi di Fabrica hanno steso il manifesto con il bacio, nel giorno del lancio a Roma, si diede fuoco nel ‘98 un omosessuale credente, in un giorno in cui ogni anno viene celebrata la Giornata del Dialogo Interreligioso sull’Omosessualità.

Appare assurdo vedere nell’immagine di un bacio, che qualcuno reputa volgare (se volgare si può definire quello che ad altri appare come un normalissimo bacio tra due persone di mezza età), l’oltraggio religioso, che rimanda a quel reato di “vilipendio alla religione” vivaddio eliminato dal nostro codice penale ed incostituzionale.

E’ ingiusto invocare un trattamento diverso per alcuni soggetti, sul piano della pubblica comunicazione e del libero scambio di opinioni, tanto più che è così facile registrare ogni giorno commenti ed azioni della chiesa cattolica che è arduo assimilare all’ambito religioso. Solo ieri la condanna del segretario di Stato Vaticano contro i mercati (definiti “autoreferenziali”) poche ore dopo la bocciatura dell’elezione del popolare Mariano Rajoy, il cui vuoto programmatico sul piano economico ha fatto risalire lo spread del bond decennale iberico a 470 punti base.

Manlio Converti, attivista lgbt e militante del PD nell’area Marino, sul suo profilo Facebook, in risposta al direttore del Mattino, elogia l’immagine del bacio tra papa e mullah, perchè celebra “l’amore impossibile tra due uomini che minacciano quotidianamente gli omosessuali, da un lato, ma anche le donne e la civilità medesima giustificando da duemila anni l’uno e qualche secolo in meno l’altro, ogni sorta di guerra e violenza reciproca o antisionista”.

Invitiamo anche i lettori di Napoligaypress.it a scrivere nei commenti a questo post cosa hanno pensato vedendo l’immagine di Benetton, quali emozioni ha suscitato il bacio del papa e quali sono le opinioni sul ritiro dei poster.

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