“Frateme” a Galleria Toledo
teatro. culturascritto da uiallalla | 23 Febbraio 2012 | condividi su facebook
Dopo il debutto a Castrovillari ed il passaggio a Benevento Città Spettacolo, va in scena a Galleria Toledo (domenica 26 e lunedi 27 febbraio) lo spettacolo di Benedetto Sicca “Frateme” .
Intorno ad una drammaturgia tradizionale, (commedia in tre atti, scena a tavola, uso del dialetto etc.) si sviluppa uno spettacolo di ricerca che indaga il tema della crudeltà delle relazioni famigliari e del rapporto con l’altro da sè in cui l’omosessualità costituisce il pretesto per una più generale riflessione sulla diversità e sulla violenza di certi legami.
Tra immondizia in fiamme nel quartiere di Forcella, protagonista è una famiglia composta dai genitori e tre figli (tutti, con diversi gradi di autocoscienza, omosessuali) in cui si sviluppano tutti i meccanismi solidali e morbosi, fatti di super-protezione e di non detti, che covano fino ad esplodere trasformando i legami di sangue in legami di clan.
Testo e regia di Benedetto Sicca. Movimento Pablo Volo. Con Paola Michelini Candida Nieri Luca Saccoia Giorgio Sorrentino Emilio Vacca Valentina Vacca e Francesco Vitiello.
Orario spettacoli: ore 21.00
Costo biglietti: 15 € (ridotto: 12 €; minori fino a 14 euro: 8 €)
Galleria Toledo si trova a Napoli in via Concezione a Montecalvario 34.
Per info: 081 42 50 37 | 081 42 58 24 | galleria.toledo@iol.it | galleriatoledo.org
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3 commenti
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23 Febbraio 2012 | 17:02Napoli. “Frateme” a Galleria Toledo
Tra immondizia in fiamme nel quartiere di Forcella, protagonista è una famiglia composta dai genitori e tre figli (tutti, con diversi gradi di autocoscienza, omosessuali) in cui si sviluppano tutti i meccanismi solidali e morbosi, fatti di super-prote…
23 Febbraio 2012 | 19:47Costruito come un testo di De Filippo (da cui la citazione finale) ed ignorando Annibale Ruccello, con un’interpretazione minimalista, moto brava Seconda… molto Eduardiana. E’ la prima opera tragica ad etero morto (e pure pedofilo) che vedo a Napoli e me ne compiaccio! Rispetta una psicologia realistica, nella quale molti omosessuali (e per la verità molti eterosessuali, omofobi soprattutto) potranno riconoscersi. Per certi versi i caratteri umani rappresentati sono “universali” e scavalcano la narrazone gaya intrinseca. La famiglia Piscopo non è normale, è al contrario, perché PRIMO e SECONDA sono i due veri genitori responsabili finché alla fine anche la madre/complice non si assume la propria responsabilità. Il rogo di Carnevale finale poteva essere scenicamente più realistico? Non sono uno scenografo…
27 Febbraio 2012 | 11:36