Gay, fede, “riparazioni” e polemiche. Cantelmi contro tutti
attualità. fedescritto da uiallalla | 29 Ottobre 2008 | condividi su facebook
Pare che sia inevitabile che quando si parli di omosessualità e fede scoppi polemica. E’ accaduto anche a seguito della pubblicazione di “Omosessualità e Vangelo”, il libro di Don Franco Barbero curato da Pasquale Quaranta.
Tonino Cantelmi (nella foto), presidente dell’Associazione Psichiatri e Psicologi Cattolici, ha scritto una lettera aperta ritenendosi gravemente danneggiato da quanto pubblicato nel libro (a proposito delle teorie riparative di Joseph Nicolosi) ed a sua volta ripreso da un articolo di Davide Varì pubblicato su Liberazione
“Gli autori di riferimento di queste devastanti teorie - si legge nell’introduzione di Don Barbero
- sono soprattutto due […]. In Italia il grande propugnatore di queste terapie è il diacono e professor Tonino Cantelmi, fondatore e presidente dell’Associazione Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici e docente di psicologia all’Università Gregoriana”
Di fatto si riaccende la polemica tra Cantelmi e Varì: il professore dichiara di aver già querelato il giornalista e di aver smentito (anche di fatto in un suo libro appena pubblicato dalle Edizioni Paoline) le conclusioni riportate nell’articolo ed invita autore e curatore di “Omosessualità e Vangelo” a pubblicare la lettera aperta
“Non sono così sprovveduto - scrive Cantelmi nella lettera - né certamente così criminale da fare terapie non consolidate scientificamente”
Se Pasquale Quaranta e Don Barbero (con tanto di scuse) pubblicano la lettera, Davide Varì denuncia falsità nei suoi confronti da parte dello psicologo e annuncia a sua volta un’azione legale.
“Vorrei però sottolineare - ribatte Varì - che nella sua querela e nella replica pubblicata sul mio giornale, il professor Cantelmi non nega mai di aver praticato la Terapia riparativa. Come potrebbe, visto che nel corso del nostro primo incontro mi ha regalato un libro di Joseph Nicolosi?”
Varì infatti afferma che la denuncia di Cantelmi nei suoi confronti non riguarda il merito dell’articolo ma alcune espressioni usate dal giornalista (come “guru dei guaritori gay” in riferimento al professore e “porto di mare” a proposito del suo studio medico) e che oltretutto non esiste nessuna denuncia pubblica del Coisp (Coordinamento per l’Indipendenza Sindacale delle Forze di Polizia) come sostenuto da Cantelmi.
Su una cosa non ci sono dubbi: che se ne continuerà a parlare ancora per molto.
———–
NB: sul sito del Coisp esiste una denuncia nei confronti di Davide Varì che si riferisce, però, ad un altro articolo del giornalista (dedicato alla morte di Gabriele Sandri)
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20 commenti
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Gay, fede, “riparazioni” e polemiche. Cantelmi contro tutti
Pare che sia inevitabile che quando si parli di omosessualità e fede scoppi polemica. E’ accaduto anche a seguito della pubblicazione di “Omosessualità e Vangelo”, il libro di Don Franco Barbero curato da Pasquale Quaranta.
29 Ottobre 2008 | 08:33Gay, fede, teorie riparative e polemiche
Pare che sia inevitabile che quando si parli di omosessualità e fede scoppi polemica. E’ accaduto anche a seguito della pubblicazione di “Omosessualità e Vangelo”, il libro di Don Franco Barbero curato da Pasquale Quaranta.
29 Ottobre 2008 | 09:12Gay, fede, teorie riparative e polemiche
Pare che sia inevitabile che quando si parli di omosessualità e fede scoppi polemica. E’ accaduto anche a seguito della pubblicazione di “Omosessualità e Vangelo”, il libro di Don Franco Barbero curato da Pasquale Quaranta.
29 Ottobre 2008 | 09:14Caro don Franco, sono davvero amareggiato e deluso. Non esiti a
29 Ottobre 2008 | 19:35definire attendibile e veritiera la tesi del giornalista di Liberazione
e liquidi in due parole la mia posizione. Assumi un giudizio e titoli
il post “Cantelmi dice la verita?”. E pechè non “il giornalista di
Liberazione dice la verità?”. Capisco così che il dialogo è inutile. Il
giornalista di Liberazione ha ricevuto la mia denuncia alla Procura
della Repubblica di Roma, che non è affatto strampalata (per esempio:
afferma di avere fatto 6 mesi di terapia e non è semplicemente vero,
parla di terapie forzate a minorenni e non è semplicemente vero, e così
via). La seconda denuncia (e lo sai,perchè il link ti è stato rinviato)
l’ha ricevuta da un sindacato di polizia: se non è vera può smentire il
sindacato di polizia.Il giornalista di Liberazione è stato ascoltato
già da una Commissione deontologica dell’Ordine degli Psicologi e come
è noto (il Presidente lo ha riferito in una rivista di Psichiatria) non
è stato rilevato nulla di deontologicamente scorretto. Perciò il luogo
dove potrò pubblicamente incontrarlo sarà il Tribunale, almeno per ora.
Non ho mai negato di fare terapie, ma ho sempre detto (e dimostrato)
che le terapie sono quelle scientificamente validate: terapie cognitive
per disturbi riferibili all’egodistonia sessuale. E’ pretestuoso il
riferimento alla Binetti, che definisce (come hanno fatto un gran
numerodi Colleghi) ottimo il mio lavoro. Il giornalista di Liberazione
ha montatoun caso,mi ha accusato di essere a capo di una rete
clandestina (affermazione grave d irresponsabile) di guaritori di gay,
e il tutto in nome di centinaia di ragazzi, anche se del mio lavoro
nessun paziente si è lamentato! Mi spiace per le tue affermazioni di
parte, don Franco. Aspettiamo allora che la giustizia faccia il suo
corso. Finora tutti coloro che avendone titolo hanno esaminato il mio
lavoro hanno detto che è stato corretto. In giudizioinfatti porterò gli
esiti delle Comissioni che si sono già pronunciate. Ovviamente, al
termine del procedimento penale (che ripeto non è affatto strampalato e
la reazione scomposta delgiornalista di Liberazione lo dimostra),
qualcuno dovrà risarcire i danni, anche questi. Comunque voglio ancora
cercare il dialogo e sono disponibile a tentare un’ultima via
conciliatoria, se vorrai rivedere un post così inutilmente di parte
come il tuo. Allora ovviamente non vedo perchè, dopo aver fatto
tantiincontri ed aver rilasciato tante interviste (anche al giornale
Pride) non acceterei un incontropubblico con te! Ti ringrazio se vorrai
accogliere e considerare le mie parole. Un caro saluto,Tonino Cantelmi
Non ci è chiaro chi inoltra questa nota a firma di Tonino cantelmi, ne a quale post di Don Barbero si faccia riferimento. Abbiamo chiesto chiarimenti di cui renderemo presto conto.
30 Ottobre 2008 | 01:47L’omosessualità non è ‘curata’ dalla chiesa solo dagli psichiatri e un adolescente omosessuale è pressato e condizionato da genitori credenti anche fuori dallo studio di uno psichiatra. Questa polemica rischia di diventare qualcosa contro una persona se continua in questo modo. E’ coraggioso da parte di Cantelmi sostenerne il peso. E’ un grave danno anche dover dedicare tutte queste ‘energie’ su questa questione.
30 Ottobre 2008 | 10:10si riferisce allo scambio di mail riportato sul sito www.p40.it. sono state pubblicate tutte le mail inviate tranne l’ultima risposta del prof. cantelmi, per chiarezza dei fatti ho ritenuto oppurtuno postarla
30 Ottobre 2008 | 16:45Avevo letto l’intervista di Varì e l’ho trovata molto dettagliata. Sinceramente ritengo che possa essere plausibile, non mi sembra ci sia nulla di diverso da quello che il signor Cantelmi e i suoi associati psicologi possano fare. Ma poi mi chiedo, Perché tanto bisogno dei Tribunali se sono conviti di ciò che fanno?In cosa li danneggia? E’ ciò che il loro capo spirituale(J.Nicolosi) professa e che loro applicano in Italia.
L’egostistonia di cui si parla implica che l’omosessualità ego-sintonica non è patologia. Invece perché poi questi psicologi accusano l’oms di averla decurtata dal DSM III a causa delle pressioni delle Lobby Gay ? Ci vuole un po’ di coerenza. Io personalmente credo a Varì.
3 Novembre 2008 | 18:51Le preoccupazioni di Cantelmi sono condivise dall’Ordine degli Psicologi, ecco la relazione del prof. Paolo Cruciani presentata al convegno AIPPC “Orientamento sessuale egodistonico: le problematiche terapeutiche”
- Roma 11.10.09
http://www.wikio.it/article/78948434
http://www.aippc.net/modules.php?name=News&file=article&sid=39
18 Novembre 2008 | 19:07alcuni passaggi dell’intervento del prof. Cruciani (ordine degli psicologi del Lazio)
1) E’ necessario instaurare un dialogo proficuo sul tema dell’Orientamento Sessuale Egodistonico.
Su temi così delicati, e che coinvolgono il senso stesso delle nostra professione di psicoterapeuti, è ragionevole aspettarsi che ci siano diversità di punti di vista, ma questo deve essere da stimolo per sviluppare un dibattito fecondo.
2) Sono vietati i tipi di intervento terapeutico nei quali il terapeuta stabilisce apriori degli obiettivi per il paziente.
Proporre un obiettivo predefinito, dato a priori, significa, di fatto, proprio negare gli esiti dello svolgersi del processo trasformativo che, man mano che procede, ridefinisce e determina in modo nuovo lo scopo del rapporto terapeutico.
Una terapia è un processo di sviluppo che non può avere finalità che vincolino i risultati da raggiungere.
3) Non sono vietati, e quindi sono possibili, tutti quei tipi di intervento nei quali l’orientamento sessuale diviene oggetto di attenzione terapeutica, e quindi di possibile cambiamento, in quanto a) nel corso del trattamento viene riconosciuta la sua origine psicopatologica; b) è in conflitto con dei valori che, per il paziente, sono più centrali nella costituzione della sua identità.
E’ chiaro, per chi abbia esperienza clinica, che è solo nel drammatico corso della ricerca di autonomia che si compie in ogni psicoterapia, che si potrà decidere quale sarà, o meglio saranno, le parti della mente che si trasformeranno.
Il fatto che la sua condizione precedente non apparisse, ad una prima impressione, patologica, non vuol assolutamente dire che non possano emergere, successivamente, motivi per ritenerla tale e, quindi, considerare un valido obiettivo terapeutico promuovere una sua trasformazione.
Certamente i valori del paziente avranno un peso molto grande e il processo terapeutico, se sarà stato condotto correttamente e se lo avrà affrancato dall’angoscia, lo metterà in condizione di scegliere quali inclinazioni seguire con gioia e quali, a partire dal nuovo equilibrio raggiunto, potranno essere, per libera e consapevole scelta, contenute, magari con una sofferenza che sarà compensata dalla serena convinzione di essersi conformati a ciò che si ritiene giusto in base alle proprie opzioni morali.
L’idea di una conduzione della terapia sulla base di un banale edonismo ci sembra totalmente estranea alle idee guida presenti nel Codice che rimandano sempre al rispetto dei valori dell’utente, e a maggior ragione, del paziente in psicoterapia.
Riteniamo dunque, vogliamo ribadirlo, che debba sempre essere garantita la libertà nella scelta della persona a cui ci si affida nel delicato lavoro di una psicoterapia, nella ricerca del terapeuta i cui valori - e la cui personalità- sentiamo più consoni alla nostra sensibilità etica, ma, in base alle medesime considerazioni deontologiche, non condividiamo l’idea di un progetto terapeutico che preveda “a priori” quali debbano essere i risultati che il paziente dovrà ottenere e che sia finalizzato, da subito, raggiungere questi obiettivi.
4) Nel corso della terapia – e anche nel caso in cui il paziente presente ego distonia riguardo al proprio orientamento sessuale - il terapeuta deve mettere il paziente in condizione di fare delle scelte libere e di autodeterminarsi.
Non possiamo in alcun modo ritenere che l’egodistonicità, di per sé, sia il carattere che definisce ciò che un processo terapeutico deve modificare. Torna di nuovo la necessità di concepire la terapia come un processo di liberazione dai vincoli dell’angoscia, direzionato a creare le condizioni per una scelta valoriale il più possibile libera.
Non esiste, lo sappiamo bene, nessuna garanzia assoluta di neutralità, ma esiste l’impegno etico a rispettare i valori dell’altro, e la prescrizione, clinica e scientifica, di lavorare consentendo al paziente di prendere coscienza delle diverse istanze che si attivano in lui, e delle possibilità di trovare una composizione fra le forze in gioco, all’interno di una relazione in cui è totalmente riconosciuto il suo diritto di esprimersi e di scegliere.
Il paziente sarà messo in condizione, man mano che si accrescerà la consapevolezza della sua storia, delle sue profonde motivazioni e dei processi difensivi messi in atto, di scegliere lui, liberatamene – per quanto può farlo un essere umano – i suoi oggetti d’amore e la sua identità nonché i valori a cui conformerà le sua scelte di vita.
5) La neutralità in psicoterapia è impossibile
Non esiste, lo sappiamo bene, nessuna garanzia assoluta di neutralità […]
L’”impossibile neutralità” può solo essere sostituita dal drammatico e continuo lo sforzo per riuscire a capire e a rispettare l’altro.
[…] accettiamo che non esiste la neutralità – e su questo concordiamo tutti – […]
6) Il mancato rispetto dei valori religiosi del paziente è una grave violazione del codice deontologico.
Le situazioni di interferenze e pressioni ideologiche del tipo di quelle, giustamente, stigmatizzate da Cantelmi, appaiono vere e proprie violazioni del setting, intromissioni di elementi suggestivi e, in una parola, grossolani errori di conduzione della terapia che sarebbero immediatamente riconosciuti come tali da qualunque supervisore.
Se le cose sono andate in tale maniera questi sono soltanto, e prima di tutto, e soprattutto, degli psicologi incompetenti […].
18 Novembre 2008 | 19:09Qui non è in gioco il problema delle interferenze dei valori del terapeuta, qui non c’è una questione riconducibile, per citare ancora le parole di Tonino Cantelmi – peraltro del tutto condivisibili in linea di principio – al fatto che la neutralità è impossibile […].
Qui si pone la questione epistemologicamente più semplice, ma eticamente non meno rilevante, di sapere come persone, a tal punto prive di conoscenze cliniche e deontologiche, abbiano avuto l’autorizzazione ad esercitare una professione che comporta un così grande senso di responsabilità.
Per la precisione: il PM della Procura di Roma ha chiesto per il giornalista Davide Varì il rinvio a giudizio per diffamazione aggravata. Per il resto si tratta di chiacchiere.
27 Novembre 2008 | 08:55AREADIWERNICKE… confusione mentale? La egodistonia sessuale E’ una patologia, compresa nel DSM IV e nel ICD-X (OMS, mica cotiche…)… Mi sa che sei proprio confuso…
11 Dicembre 2008 | 23:20AREADIWERNICKE… Nicolosi capo spirituale? Sei proprio confuso… Capo spirituale se è ateo e psicoanalista…? Mi sa che sei proprio ignorante (nel senso letterale… troppo difficile?)… Complimenti per il tuo capo spiritaule,il Varì… richietsa di rinvio a giudizio per diffamazione aggravata…. ottimo… ciao!
11 Dicembre 2008 | 23:23AREADIWERNICKE…. non sarà il caso che….
11 Dicembre 2008 | 23:24Nicolosi potrebbe anche dichiararsi ateo solo per guadagnare più credibilità da parte dell’opinione pubblica, come se fosse la prima volta che i cattolici ricorrono a questi mezzucci. in tutti modi ateo o non, le sue terapie e tutta la sua ricerca è stra sponsorizzata e finanziata da organizzazione religiose, un po’ strano direi. In ultimo un rinvio a giudizio non significa mica che si astata condannato. psicolab smamma
15 Dicembre 2008 | 21:12psicolab : evidentemente non leggi ciò che scrivo, ti voglio dare per buona che hai confuso i termini… io ho parlato di OMOSESSULITA’ EGO-SINTONICA che non è inclusa nel DSM IV poi se la trvi hai visioni para-anormali.
IN più lomosessualità ego-distonica l’ordine degli psicologi italiani sconfessa le teorie di cantelmi e di nicolosi, quindi anche qui non ho parlato di meringhe al contrario suo.
Varì non ha diffamato, ma riportato l’iter di certi ciarlatani cattolici estremisti e delle loro ideologie distorte, per non dire completamente orbe nei riguardi della scienza e del mondo scientifico in TOTO. Ritengo il suo intervento superfluo, anche perché i fatti parlano più del suo digitare i tasti a caso.
La saluto.
17 Dicembre 2008 | 17:52@ AreadiWernike
1) L’OMOSESSUALITA’ EGO-DISOTNICA è presente anche nel DSM-IV-TR, sebbene non esplicitamente chiamata con questo nome in quanto inclusa in una categoria più ampia e generica. Come categoria a sé stante è stata eliminata un bel po’ di tempo fa (ora non ho la data sotto mano) Nel DSM-IV-TR è però previsto, tra i Disturbi Sessuali Non Altrimeni Specificati, un “Persistente ed intenso disagio riguardo all’orientamento sessuale”. E’ il concetto di Orientamento Sessuale Ego-Distonico, nel quale è anche prevista l’Omosessualità Ego-Distonica.
2) L’Ordine degli Psicologi non ha l’autorità per sconfessare le teorie di nessuno, non è il suo compito. Non ne ha la competenza né l’autorità. I compiti dell’Ordine sono tutt’altri. Le teorie vengono sconfessate nel dibattito scientifico e, eventualmente, ritenute meritorie (da parte del MIUR) di essere insegnate nelle scuole di specializzazione in psicoterapia. A sostegno di quello che ti dico, a parte affermazioni personali di esponenti degli Ordini italiani, non esiste NESSUN documento ufficiale. Nessuna commissione si è riunita e nessun documento è stato redatto.
Tra l’altro, quali sono le teorie di Cantelmi? Non mi dire le stesse di Nicolosi perché ha già detto di non condividerle.
3) Varì avrebbe descritto dettagliatamente? A parte la fase iniziale di valutazione perfettamente condotta mi dici che altra terapia avrebbe fatto, dato che lui stesso dice che poi se ne é andato? Il fatto che la valutazione sia stata condotta perfettamente non lo dico io, ma la Commissione Deontologica dell’Ordine degli Psicologi del Lazio che ha indagato e si è così espressa. Pertanto non vedo fondamento per le tue affermazioni.
8 Marzo 2009 | 20:37Che Varì abbia diffamato o meno lo si vedrà alla fine del processo.
Il povero varì (per i suoi idioti seguaci) è stato rinviato a giudizio…. milioni di euro di danni…. ma che state a dì… varì è un povero giornalista che dice stupidaggii per le quali pagherà secondo giustizia, l’Ordine degli Psicologi ha detto che Cantelmi ed i suoi collaboratori hanno operatobene e correttamente (inchiesta condotta dopo le farneticanti dichiarazioni di varì…)
3 Giugno 2009 | 21:50Desideriamo rendere noto che il GUP del Tribunale di Roma ha accolto il 19 giugno 2009 la richiesta del PM della Procura ed ha rinviato a giudizio David Varì, Sansonetti (allora Direttore del quotidiano Liberazione) e l’Editore del quotidiano, riconoscendo come parti lese tutte le persone che sono state diffamate nella cosiddetta “inchiesta” del Varì. Giustizia lenta, ma ci sembra inesorabile. A presto la quantificazione del danno.
24 Giugno 2009 | 13:11Varì e i “VARI” seguaci sappiano che il varì (minuscolo) è sotto processo….
29 Agosto 2009 | 21:52