Se qualcuno perde la bussola
cinema. libri. attualità. laicità. culturascritto da uiallalla | 17 Novembre 2007 | condividi su facebook
Non c’è pace per il genere fantasy! Se da un lato la tecnologia degli effetti speciali ha permesso il revival di questo genere (a colpi di saghe da tre episodi alla volta), da un altro c’è chi attacca duramente il genere ritenendolo foriero di teorie pericolose e sovversive.
Ovviamente tali attacchi provengono da gruppuscoli pseudo-religiosi, quando non direttamente da gerarchi vaticane. Ne hanno fatto le spese Harry Potter, “Le cronache di Narnia” ed ora tocca a “La bussola d’oro” (con protagonista Nicol Kidman in uscita a Natale nei cinema italiani).
Primo capitolo di una saga tratta dai libri di Philip Pullman (“Queste oscure materie”, edito in Italia da Salani), che vede protagonista Lyra in un mondo governato dal “Magisterium” un chiaro riferimento (abbastanza critico) alla chiesa attuale.
Le accuse? Offrire ai giovani un modello di vita ateista ed invitare i lettori a rigettare Dio. Gli accusatori, gruppi di ispirazione cristiana, minacciano boicottaggi e non fanno rimpiangere affatto i rappresentanti del Magisterium della saga di Pullman.
A chi accusa l’autore di “voler uccidere Dio” viene incontro Donna Freitas, docente dell’università di Boston (che si definisce “convinta cristiana progressista”)
“Queste oscure materie” contiene una straordinaria narrazione della Salvezza. Dunque, sì, quella citazione sull’uccidere Dio è un succoso frammento da far circolare in giro, ma l’unico risultato che ottiene è spaventare i genitori americani per spingerli a “salvare” i loro figli da una delle migliori esperienze di lettura che possano incontrare nelle loro giovani vite. Sospetto che Philip Pullman possa anzi mettere quei ragazzi di fronte a una visione del divino che può parlare alle loro vite e a una generazione che avverte il bisogno di un Dio per il nostro tempo.
Ed è infatti l’autore stesso a spiegare le sue intenzioni tranquillizando i genitori in un’intervista
Nel mondo di Lyra, c’è una chiesa che ha acquisito un grande potere politico, non diversamente da alcune religioni del nostro mondo in varie epoche, e ancora oggi (pensate ai talebani in Afghanistan). Intendo dire che la religione è al suo meglio - dà il meglio di sé - quanto più è lontana dal potere politico, e che quando ottiene il potere di (per esempio) mandare eserciti in guerra o condannare a morte qualcuno, o dominare ogni aspetto della nostra vita, va rapidamente in malora
Per tacere delle numerose polemiche sui cambiamenti fatti alla storia nella trasposizione cinematografica per “normalizzare” una racconto che, per la sua complessità, si distacca dallo standard delle storie fantasy (tra l’altro l’autore ha candidamente dichiarato di non apprezzare affatto Tolkien). Cambiamenti riguardanti lo stesso Magisterium che, rispetto al libro, appare molto edulcorato nei riferimenti al potere ecclesiastico.
Nel frattempo ci si appresta, salvo imprevisti, a girare il secondo episodio della saga (“La lama sottile”) che non mancherà di suscitare ulteriori polemiche. Infatti tra i personaggi del secondo capitolo ci sono due angeli (Baruch e Balthamos), dichiaratamente gay, che hanno una relazione sentimentale…
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4 commenti
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Se qualcuno perde la bussola
Non c’è pace per il genere fantasy! Se da un lato la tecnologia degli effetti speciali ha permesso il revival di questo genere (a colpi di saghe da tre episodi alla volta), da un altro c’è chi attacca duramente il genere ritenendolo foriero di te…
17 Novembre 2007 | 09:52Bravo Luca, gran bell’articolo!
17 Novembre 2007 | 11:14grazie! ma se lo scrivevi tu veniva ancora meglio
17 Novembre 2007 | 16:11Quando ho letto del passaggio della morte di Baruch mi sono messa a piangere.
E io non piango quasi mai!
Tuttavia Pullman rende la storia drammatica e struggente.
Impossibile resistergli.
akatsukithebest@live.it
22 Agosto 2009 | 00:04