“Vade Retro”: per chi l’ha visto e per chi non c’era
attualità. cultura. arte. galleryscritto da uiallalla | 26 Luglio 2007 | condividi su facebook
Mentre pare definitivamente sfumare la possibilità di esporre “Vade Retro” a Napoli (per una banale questione economica) vi mostriamo alcune foto della inaugurazione della mostra a Palazzo della Ragione a Milano (prima che venisse chiusa di nuovo).
Mentre su YouTube è disponibile il filmato di un servizio che TeleLombardia ha dedicato alla mostra dello scandalo con uno Sgarbi poco convinto che illustra la sua creatura.
Buona Visione: http://it.youtube.com/watch?v=znmbexU-amo
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“Vade Retro”: per chi l’ha visto e per chi non c’era
Mentre pare definitivamente sfumare la possibilità di essere esposta a Napoli (per una banale questione economica) per “Vade Retro” (o “Ecce Omo”, come in origine, o ancora “Amicizia amorosa”, come in ultima ipotesi) vi mostriamo alcune fo…
26 Luglio 2007 | 11:23La mostra (che ho visitato all’anteprima per la stampa) era imbarazzante. Ma non per il tema, quanto per la bruttezza di alcune opere esposte e per il taglio sottilmente omofobo. Da omosessuale dichiarato e militante (ancorchè a modo mio) mi sono sentito offeso. Bene ha fatto la Moratti a chiedere la rimozione di quelle opere, gratuitamente provocatorie quando non insensate, che istillavano un’orrenda idea di omosessualità intesa come anticlericalismo gratuito, pedofilia a tutti i costi e sessuomania morbosa e pornografica. Non siamo negli anni ‘70 e questo genere di manifestazioni, volute da un omofobo conclamato come Sgarbi (che usa i termini “culattone” e “lesbica” come abituali insulti, si vedano i molti filmati dell’assessore-curatore-prestatore su Youtube, dalle Iene in poi) non fanno altro che mortificare e offendere noi gay “normali” (e siamo in tanti), alimentando un’idea d’omosessualità assolutamente morbosa e lontana da qualunque realtà. La Moratti, poi, non ha censurato la mostra, alla quale aveva dato subito il patrocinio del Comune, scrivendone perfino un’introduzione in catalogo. Ha semplicemente chiesto la rimozione di alcune opere giustamente ritenute “fuori tema”. Ed ha fatto bene. Che c’entra con l’omosessualità, ad esempio, la bella scultura di Aron Demetz, “In ricordo della madre”, rappresentante un bambino che si guarda l’ombelico (ed esposta maliziosamente di schiena, quasi a voler sottolineare una vena pedofila del tema…). Meglio sarebbe stata “Mio padre voleva un figlio”, quella sì a tema omosessuale, garbata e vera. Ma che ne sa Sgarbi, troppo impegnato a provocare ed insultare per studiare e informarsi. O la scultura del papa, che condanna sì, ma non uccide nessuno, come invece accade nell’Islam… Brava Moratti e via l’omofobo Sgarbi.
2 Ottobre 2007 | 17:16