elezioni2.jpgSei sono in campania i candidati (in posizione eleggibile e non) che hanno firmato il patto con Arcigay.

Enrico Boselli (Partito Socialista, Candidato alla Camera - Campania 1), Marco di Lello (Partito Socialista, Candidato alla Camera - Campania 1), Gennaro Migliore (Sinistra Arcobaleno, Candidato alla Camera - Campania 2) e Annamaria Carloni (Partito Democratico, Candidata al Senato - Campania 2) in posizione eleggibile.

Marco la Monica (Partito Socialista, candidato alla Camera - Campania 1), Paolo Falco (Partito Socialista, candidato alla Camera - Campania 2) e Mario Vergognini (Partito Socialista, candidato al Senato - Campania 2) in posizione non eleggibile.

Di seguito il Patto proposto da Arcigay ai candidati alle elezioni politiche in posizione eleggibile.

MI IMPEGNO

1- Affinché sia data applicazione alla Risoluzione del Parlamento europeo del 16 marzo 2000 che chiede di garantire «alle coppie dello stesso sesso parità di diritti rispetto alle coppie ed alle famiglie tradizionali». Si tratta di una misura di civiltà cui anche l’Italia si deve adeguare per non restare ai margini del cammino di allargamento dei diritti civili intrapreso dall’Europa.

2 – A sostegno della parità dei diritti, attraverso l’estensione del matrimonio civile o istituto equivalente. Nel rispetto delle differenti modalità di legami sentimentali, ed in linea con ciò che è avvenuto in Europa è inoltre necessaria la creazione di istituti differenti e distinti dal matrimonio che prevedano il riconoscimento giuridico pubblico delle unioni civili.

3 - Perché venga discussa un’apposita legge sul tema della responsabilità genitoriale dei partner di fatto, anche dello stesso sesso, nell’interesse delle migliaia di figli di lesbiche e gay presenti nel paese.

4 – Per una legge contro le discriminazioni motivate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, che rimuova gli ostacoli di natura sociale e normativa che limitano l’effettiva uguaglianza delle persone omosessuali e transgender e recepisca in modo pieno e sostanziale le Direttive Europee 207 del 1976 e 78 del 2000.

5 - I particolare in tema di discriminazione sono necessarie:
- l’estensione della legge Mancino all’orientamento sessuale e all’identità di genere;
- l’applicazione della direttiva europea 207 del 1976 sulla parità di trattamento tra gli uomini e le donne anche alle persone che transitano da un sesso all’altro, secondo la sentenza della Suprema Corte Europea del 30 aprile 1996;
- la modifica del Decreto legislativo 216 del 2003 Attuazione della Direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, anche per eliminare le nuove discriminazioni introdotte, come quelle contro gay e lesbiche in divisa;
- il recepimento della direttiva europea 38 del 2000 sulla libertà di movimento dei cittadini europei in modo rispettoso dei diritti delle coppie di fatto o registrate gay e lesbiche;
- l’applicazione della direttiva europea 85 del 2005 sullo status di rifugiato anche a gay, lesbiche, bisessuali e transgender perseguitati nei loro paesi.

E’ necessario inoltre che vengano pianificate azioni positive contro il pregiudizio omofobico e transfobico e le discriminazioni: interventi nelle scuole, campagne di sensibilizzazione, buone pratiche. L’Italia dopo aver assunto un ruolo propositivo per il rispetto dei diritti umani nel mondo, per l’abolizione della pena di morte, deve adoperarsi per la depenalizzazione del reato di omosessualità e transessualità presente nelle legislazione di decine di paesi.

6 – Per garantire il diritto alla salute delle persone lgbt ponendo fine alle discriminazioni in ambito sanitario, rinforzando le campagne ministeriali di informazione sulla prevenzione, garantendo i diritti delle persone sieropositive.

7 – Affinché sia modificata la legge 40 per consentire l’accesso alla procreazione medicalmente assistita alle singole.

8 - Perché si attui la revisione della legge 164 del 1982 sul cambiamento di sesso, per consentire il cambio anagrafico di nome proprio e identificativo di genere senza l’obbligo di intervento chirurgico genitale, la gratuità delle terapie necessarie alla transizione di genere e che si affronti il tema dell’intersessualismo.

9 – Se eletta/o a far parte di un Coordinamento Intergruppo sulle tematiche lgbt in stretto rapporto con Arcigay.

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