Il presidente Giorgio NapolitanoIeri il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inaugurato l’anno scolastico 2009/10. Nel corso della cerimonia nel Cortile donore del Palazzo del Quirinale ha rivolto il proprio discorso direttamente agli studenti

“Un Paese si fa rispettare se è rispettabile e se rispetta gli altri, se i suoi cittadini si comportano con senso del decoro, se non offendono chi è diverso da loro, le minoranze religiose, gli stranieri immigrati, gli omosessuali, chi ha una pelle di altro colore”

E’ la seconda vita in pochi giorni che il capo dello stato si esprime sulla violenza che opprime gli omosessuali nella società

“Ringraziamo il Capo dello Stato - dichiarano Aurelio Mancuso (presidente Arcigay) e Marco Coppola (responsabile scuola Arcigay) - che in modo evidente richiama il nostro Paese a prestare attenzione a quelle discriminazioni che in ambito europeo sono state oggetto di diversi Trattati, Direttive e Risoluzioni. Proprio in ambito scolastico il preoccupante fenomeno del bullismo anche nei confronti dei giovani omosessuali è in espansione e procura diverse situazioni di emarginazione e sofferenza”

Tira un’aria diversa, invece, all’ONU dove il libico Ali Abdussalam Treki, Presidente di turno dell’Assemblea Generale, nel corso della conferenza stampa di presentazione si è espresso sulla moratoria per la decriminalizzazione universale dell’omosessualità depositata dalla Francia:

“Da musulmano, non sono d’accordo. Penso che non sia accettabile, non lo è per la maggior parte del mondo e non lo è assolutamente per la nostra tradizione, la nostra religione”

Immediata la reazione del Gruppo EveryOne, associazione che si occupa di diritti umani, che ha chiesto al al segretario generale e al Consiglio di Sicurezza dell’ONU di rimuovere immediatamente Abdussalam Treki dall’incarico di presidente di turno.

“Con tali dichiarazioni - dichiarano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau (co-presidenti dell’organizzazione) - il presidente dell’Assemblea Generale ha di fatto legittimato la violenza, il carcere, la tortura e la pena di morte per migliaia di persone omosessuali nel mondo”

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