un particolare della copertina del libroCosa accade quando un figlio rivela la propria omosessualità in famiglia?

Ce lo spiega Stefano Bolognini in “Una famiglia normale: come abbiamo disinnescato la bomba gay” (edito da Sonda) intervistando una madre, un padre, una nonna ottantenne, un fratello, un cugino (e rispettive compagne): tutti parenti dello stesso autore.

Raccontando della propria famiglia, Bolognini (giornalista e militante gay) racconta di tante altre famiglie (anche di destra, come la sua): un nucleo che, di fronte ad un coming out, si interroga serenamente sull’omosessualità.

“In un processo spesso lungo e faticoso - spiega la sociologa Chiara Bertone nela postfazione - ogni famiglia si trova a ripensare le sue regole, rinegoziare i rapporti, decidere quale immagine mostrare all’esterno”

Nel libro si ritrovano personaggi che per molti sono familiari (la madre che ha sempre saputo, il padre severo che diventa complice del genero o la nonna apertamente all’antica e diversamente berlusconiana) e si alternano, a seconda degli intervistati, vari registri: si ride, si piange, ci si commuove e si riflette

“Si soffre, effettivamente - scrive nell’introduzione Maria Laura Rodotà - poi la vita di un figlio può ridiventare un pezzo della propria vita, della famiglia.

Ma quando se ne parla la prima volta le mamme si sentono in colpa, i papà ci rimangono ‘di merda’. Poi anni dopo dicono che un figlio al Gay Pride lo accompagnerebbero”

Morale della favola: la famiglia non è un monolite immutabile, esiste una pluralità di modi di vivere la famiglia e di crearne di nuove. Tutti hanno diritto a vivere la propria omosessualità con serenità in famiglia, ma questo è un premio che va conquistato da chi ha voglia di di affrontare paure, pregiudizi e ansie (quelle degli altri, ma anche le proprie).

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