bellinipzAmalia de Simone, giornalista de ilNapoli, ritorna sul luogo del delitto. Dopo essere stata, infatti, testimone dell’ennesimo caso di omofobia a Piazza Bellini ed averlo raccontato dalle pagine del giornale, rintraccia la comitiva di cui facevano parte le ragazze aggredite che, scopriamo, sono state vittime di un vero e proprio branco.

Le ragazze erano in piazza quando diventano oggetto dell’attenzione di alcuni ragazzi, visibilmente ubriachi, che tentavano di approciarle.

“Noi glissavamo, proprio per evitare problemi. Allora ci siamo spostate ad un tavolo di un pub ma loro ci hanno seguite e anche lì hanno continuato con osservazioni pesanti”

L’indifferenza delle ragazze ha scatenato l’ira di uno del gruppo che, apostrofandole come “lesbiche”, si è calato i pantaloni

“Poi si è incazzato e ha afferrato bicchieri e altri oggetti a portata di mano. Ce li ha scagliati contro. Una pinta si è infranta contro la ringhiera che delimita l’area archeologica e un coccio ha colpito al viso una di noi”

Terrorizzato, il gruppo si rifugia in uno dei locali della piazza. “Intrappolate” hanno chiesto al gestore di chiamare la polizia

“Lui però ci ha risposto che non l’avrebbe fatto, che era inutile e inopportuno creare tanto clamore, soprattutto perchè gli aggressori sono degli abituè della piazza ed era meglio non avere conti in sospeso con loro”

La serata si è conclusa al pronto soccorso dove una delle ragazze ha avuto bisogno di alcuni punti di sutura.

Duro il commento di Arcilesbica Napoli

“Quella che si è vista a piazza Bellini è una connivenza che sfiora il favoreggiamento. Scoraggiare, impedire alle ragazze di chiamare la polizia, evitare qualsiasi intervento per non avere “conti in sospeso” con gli aggressori è più che vile”

Sul Corriere del Mezzogiorno, Luca Marconi accende la discussione sulla questione sociale che a Piazza Bellini, agorà cttadina dalla frequentazione più che mai variegata, assume i toni dello scontro.

Tra chi accolla la colpa dell’accaduto ai Mastiffs che “occupano” la piazza, chi se la prende con la troppa droga che circola e chi con la marginalizzazione di parte della popolazione che poi “sfoga” in altro modo.

Intervengono nella discussione Attilio Wanderling del caffè IntraMoenia:

“E’ che questi strati sociali non sono coinvolti nello sviluppo turistico. I pochi guadagni non appartengono agli indigeni, per i quali turismo e commercio non sono fonte di guadagno se non con atti predatori”

Conferma Vincenzo Maria Lettica, regista e frequentatore della piazza

“Fanno paura, non c’è verso. Ma sono anche giustificabili, tenuti fuori da tutto come sono”

a cui si aggiunge il musicista Daniele Sepe

“Piazza Bellini non fa eccezione dal resto di Napoli, a parte qualche episodio violento la convivenza mi sembra abbastanza buona”

E’ Pino de Stasio, consigliere alla Seconda Municipalità, a spostare le coordinate della questione

Quel che è accaduto alle due ragazze alle due di notte ha che fare con un’altra vicenda, di razzismo ed omofobia, e qui si dovrà rispondere prontamente con una nuova marcia

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