Paese che vai, gay che trovi: avere “la polvere sulle orecchie” a Napoli
curiosità. culturascritto da uiallalla | 13 Agosto 2008 | condividi su facebook
“Paese che vai” si dice. Il detto si potrebbe applicare in ambito gay non solo al riconoscimento dei diritti agli omosessuali ma anche per tutta quella terminologia che ruota intorno al mondo omosessuale. E non c’è bisogno di andare all’estero: in Italia, per l’appunto, paese che vai omosessuale che trovi.
Napoli: la prima attestazione conosciuta della parola “ricchione” (o anche “recchione” come ci dice Giovanni dall’Orto nel suo “Checcabolario”) risale al 1897 quando compare nel volume Usi e costumi dei camorristi di Abele De Blasio mentre il gesto di toccarsi l’orecchio per indicare un omosessuale (o meglio un sodomita) risale invece al 1489.
Sull’origine della parola si sono alternate varie teorie (più o meno arzigogolate). E curiosamente pare che le orecchie e gli “orecchioni” viaggino su due binari separati.
Una delle teorie più diffuse, comunque, vuole che il termine provenga dalle orecchie della lepre: l’animale era infatti ritenuto (ma stiamo parlando del medioevo) il più lussurioso del mondo animale (ed in quanto tale accomunato, per un’ignota madeleine, agli omosessuali). Ma il riferimento è assai colto e il collegamento molto iperbolico per essere credibile.
Una teoria più recente, e più accreditata, vuole che il termine provenga dal verbo calabrese “arrichià” usato in riferimento alla capra in calore (e quindi desiderosa del caprone). Se riferito ad un uomo (un “arricchione”, appunto) capiamo subito che il tipo in questione vorrebbe essere tanto montato da un altro maschio (sempre per rimanere nella tradizione che accomuna l’omosessuale alla passività sessuale: caratteristica tipica, non a caso, dell’omosessualità mediterranea).
Misteriosamente (ma è tutta colpa, ci spiega Dall’Orto, della paraetimologia) oggi il binomio ricchione-orecchia è un sodalizio acclarato da cui provengono simpatici modi di dire come “avere la polvere sulle orecchie”.
Tanto comune che anche all’estero (in particolare in Grecia e nella ex-Jugoslavia) si usa il gesto internazionale di titillarsi i lobi delle orecchie per indicare (preferibilmente in modo offensivo) un omosessuale o un effeminato.
Altri termini, tipicamente meridionali, sono caduti in disuso: “vasetto” e “lumino” si rifanno alla visione nella cultura popolare dei sodomiti come contenitori (allo stesso modo del “buco” toscano e del “busone” emiliano) e quindi un chiaro riferimento al sedere e all’ano.
I camorristi, dicevamo in principio. Molti termini relativi all’omosessualità (al sud come al nord) derivano più o meno direttamente da termini riferiti a persone spregevoli di cui i sodomiti (“frosci” e i “finocchi”) erano la massima espressione.
leggi anche...
3 commenti
lascia un commento
Si invitano i lettori ad inserire commenti costruttivi e ad evitare i flame.
Napoligaypressnon si ritiene responsabile del contenuto dei comment inseriti.
I moderatori del blog si riservano di non pubblicare commenti contenenti volgarità,offese gratuite e incitazioni alla violenza e all'odio e qualsiasi contenutoche possa urtare la sensibilità dei lettori.
Paese che vai, gay che trovi: avere “la polvere sulle orecchie” a Napoli
“Paese che vai” si dice. Il detto si potrebbe applicare in ambito gay non solo al riconoscimento dei diritti agli omosessuali ma anche per tutta quella terminologia che ruota intorno al mondo omosessuale. E non c’è bisogno di andare all’estero…
13 Agosto 2008 | 08:01Paese che vai, gay che trovi: avere “la polvere sulle orecchie” a Napoli
“Paese che vai” si dice. Il detto si potrebbe applicare in ambito gay non solo al riconoscimento dei diritti agli omosessuali ma anche per tutta quella terminologia che ruota intorno al mondo omosessuale. E non c’è bisogno di andare all’estero…
13 Agosto 2008 | 10:14Paese che vai, gay che trovi: avere “la polvere sulle orecchie” a Napoli
“Paese che vai” si dice. Il detto si potrebbe applicare in ambito gay non solo al riconoscimento dei diritti agli omosessuali ma anche per tutta quella terminologia che ruota intorno al mondo omosessuale. E non c’è bisogno di andare all’estero…
13 Agosto 2008 | 10:16