dieci anni fa si suicidava alfredo ormandoIl 13 gennaio 1998 il poeta e intellettuale Alfredo Ormando, in segno di protesta contro l’omofobia delle gerarchie vaticane si toglie la vita in Piazza San Pietro con un gesto che ricorda quello dei bonzi e dei monaci buddisti: inginocchiandosi e spargendosi di benzina, diventando una torcia umana. Morirà pochi giorni dopo in ospedale a causa delle ustioni.

L’anno successivo una piccola delegazione dell’Arcigay nell’intento di commemorare Ormando viene allontanata da Piazza San Pietro: i manifestanti, impossibilitati ad accedere alla piazza, lanciano fiori verso il luogo del tragico rogo e depongono sulle transenne la bandiera rainbow.

Il 13 gennaio diventa così una data simbolo: da occasione di commemorazione a Giornata Mondiale per il Dialogo tra Religioni e Omosessualità. Quest’anno ricorre il decimo anniversaro del triste fatto e la rituale commemorazione (alle 14, in Piazza Pio XII) assume un ruolo particolarmente simbolico: avverrà infatti a pochi metri e a poche ore dall’Angelus del Papa.

Nella stessa giornata si svolgerà, in mattinata (alle 9, in via della Vasca Navale 6), l‘Assemblea Nazionale “No Vatin previsione della grande manifestazione che Facciamo Breccia ha organizzato per il 9 febbraio.

Nel pomeriggio (alle 16, presso la Sala Conferenze della Fondazione Olivetti in via Zanardelli 34 nei pressi di piazza Navona) invece ci sarà il convegno “Liberaci dal male: Quis custodiet custodes?” moderato dal giornalista del Tg1 Stefano Campagna a cui parecipano lo psichiatra Alessandro Meluzzi, il giornalisa di Liberazione Davide Varì, Raffaele Carcano dell’UAAR, Francesca Grossi dellasegreteria nazionale ArciLesbica e Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay

Infatti nonostante il tempo passato, il bisogno di riflettere sul rapporto tra rappresentanti religiosi e persone GLBT è ancora attuale. Mentre alcune confessioni hanno manifestato segnali di grande e significativa apertura mentre le grandi religioni monoteiste hanno continuato l’atteggiamento di condanna e il Vaticano esprime delle posizioni che graffiano sempre più la la sensibilità di molti gay cattolici impedendo il dialogo alimentato faticosamente e con passione, da molte comunità di base e minando sempre più le fondamenta laica della società.

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