Regionali. Igina di Napoli (con De Luca Presidente): “Aderiamo tutti al Pride!”
politica. elezioni10scritto da napoligaypress | 22 Marzo 2010 | condividi su facebook
MESSAGGIO ELETTORALE
Lei è stata per trent’anni al timone del Teatro Nuovo, un teatro molto attento alle tematiche omosessuali e dunque molto amato dalla comunità glbt campana
Credo di poter dire che oggi è il teatro più gay-friendly della Campania. Forse d’Italia
Dagli spettacoli di Annibale Ruccello e Enzo Moscato nei primi anni Ottanta fino alle recenti produzioni di Antonio Latella su Marlowe, Pasolini e Genet, come direttore ha fatto scelte artistiche molto all’avanguardia.
In trent’anni ho lavorato a stretto contatto con artisti e artisti di ogni genere, età, convinzione religiosa, disabilità, orientamento sessuale, e origine etnica: ne ho ricavato un grande arricchimento umano e culturale. In più, per mie esperienze personali, guardo al mondo gay con grande ammirazione
Dopo il teatro, oggi vediamo molti gay anche in televisione…
A mio parere nella nostra società gay, lesbiche e transessuali sono usati solo come una “spezia”, soprattutto dalla televisione, nei reality e nei talk show. Sono visti solo come glamour, come colore. Non sono mai percepiti nella loro realtà di cittadine e cittadini portatori di diritti. Ma questa visione televisiva dell’omosessualità e della transessualità è una visione “primitiva” che a mio parere va combattuta e cambiata
Molti pensano che sia un bene che i gay finalmente frequentino la tv.
In realtà l’hanno sempre frequentata, da Alighiero Noschese a Paolo Poli, a Leopoldo Mastelloni. Oggi però il rumore mediatico crea un alibi alla negazione dei diritti che molti uomini e donne chiedono a gran voce. Oggi solo gli omosessuali più fortunati vanno in tv a parlare, o partecipano ai reality e magari li vincono: tutti gli altri non possono formare una famiglia, né avere dei figli, né farsi accudire ed amare come vorrebbero. Speriamo che dopo Pasqua la Consulta si pronunci sulla legittimità dei matrimoni tra persone dello stesso sesso: è ora di entrare anche noi in Europa
La situazione del Sud Italia sembra lontanissima dall’Europa…
Moltissimi giovani del Sud non osano ancora confessare la propria omosessualità ai genitori, talvolta nemmeno a se stessi. Personalmente, credo che le Regioni potrebbero fare qualcosa. Intanto immaginare politiche di sostegno alle famiglie originarie, per accompagnare il coming out dei figli omosessuali
Lei sembra molto fiduciosa nel futuro. Intanto però la politica fa poco o nulla.
E’ necessario guardare al mondo glbt con spirito nuovo e costruttivo, con un desiderio di integrazione totale, per dare a tutte e a tutti un vero e pieno diritto di cittadinanza, restituendo i diritti negati. Solo così possiamo combattere esclusione e omofobia. Provando a costruire una società più giusta. Certo, noto l’assenza di candidati glbt nelle liste della Campania, ma so anche che le associazioni locali sono occupate a preparare il prossimo Gay Pride Nazionale, che a fine giugno si terrà proprio a Napoli. Anzi, vorrei che tutti i candidati di queste elezioni ci dicessero se parteciperanno o meno. Io, da cittadina, ci sarò
Che progetti immagina di proporre in Consiglio?
Penso alla creazione di un Osservatorio contro l’omofobia. A politiche regionali di sostegno alle coppie di fatto. Magari l’assegnazione alla comunità glbt di una sede stabile, una sede dove poter svolgere le proprie attività.
E in Consiglio l’ascolteranno?
Di certo non mi zittiranno. E’ notorio: sono una donna tenace
> come e quando si vota per le elezioni regionali
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