sanremo 2009Sta arrivando come di consueto il carrozzone del Festival di Sanremo (edizione 59) con la sua scia di chiacchiere (che sempre meno lascia strascichi in fatto di vendite discografiche ed ascolti televisivi) e con al seguito personaggi e cantanti che esistono ed hanno credito solo nell’arco di quella settimana.

Eppure come ogni anno questo rito stanco si ripete e si annuncia l’edizione che riporterà la musica al centro. Ed invece ecco che qualche succulenta anticipazione (sic!) sapientemente diffusa (in barba al ferreo regolamento) attira sulla kermesse canora un’attenzone morbosa che con l’arte ha ben poco a che fare.

E’ bastato il titolo di una canzone (“Luca era gay”) e il nome del suo autore (Povia, con le sue opinioni personali su coppie gay e omosessualità) per scatenare la polemica.

Buio assoluto sul testo, eppure se n’è già parlato troppo. Si mormora infatti che Luca di Tolve, ex-gay guarito dalle teorie riparative di Joseph Nicolosi, sarebbe il Luca eponimo.

E’ il trend degli ultimi anni: della valletta bionda e di quella bruna non frega più niente a nessuno, parlare di gay invece garantisce la polemica. Ci ha provato l’anno scorso Anna Tatangelo (facendo storcere il naso anche a qualche gay) e la storia si ripete quest’anno in un festival che, visti i partecipanti, è sempre più orientato a diventare una nuova isola infelice per bolliti e principianti.

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