image001papa.jpgIl sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, ha chiesto di rimuovere “Sacred Love”, creata da Sebastiano Deva, installazione esposta al Pan nell’ambito di Emergency Room (ideato dal franco-canadese Thierry Geoffroy), raffigurante un Cristo “avente un condom come teca”. Questo il commento della Iervolino:

“È chiaro che, quando manca l’ispirazione artistica, si tenta di far parlare di sé anche con operazioni artistiche di pessimo gusto e che non rispettano (come si dovrebbe) il sentimento religioso dei cittadini. Naturalmente, quando chiedo il rispetto del sacro, mi riferisco a tutte le religioni e non intendo comprimere la libertà dell’arte”

A rimuovere l’opera ha provveduto prontamente l´assessore Nicola Oddati. Sulla questione è intervenuto duramente anche il Presidente Nazionale dell’Arcigay, Aurelio Mancuso il quale, con un comunicato ufficiale, ha dichiarato:

“La censura è sempre sintomo di debolezza e di paura che propri valori siano messi in discussione da opere d’arte non conformi al gusto generale, ci sembra utile invece sottolineare come il messaggio, pur forte e percepito, a torto, come offensivo del sentimento religioso, avrebbe dovuto aprire una riflessione vera.

È innegabile che in nome del Cristo le gerarchie cattoliche propugnano il divieto di utilizzo del preservativo come presidio di prevenzione delle malattie come l’Aids, alimentando così comportamenti dannosi per la salute personale e collettiva di milioni di persone.

Quest’opera, quindi, invece di esser brutalmente rimossa poteva suscitare un dibattito pacato sulla immane dramma in cui vivono masse sterminate, soprattutto in Africa, colpite dall’Aids e dove le politiche di prevenzione e le risorse per la cura sono irrisorie. Una buona cristiana non si dovrebbe scandalizzare per il forte messaggio di un’opera artistica, ma per la colpevole insensibilità di una chiesa che proclama divieti, mentre l’umanità più povera e abbandonata muore nella completa indifferenza del Vaticano”

Il Presidente dell’Arcigay di Napoli, Salvatore Simioli (che scrive come truepoison su questo sito) pur condividendo le parole di Mancuso si interroga se era proprio opportuno utilizzare un simbolo come il crocifisso per dare il via ad un dibattito sulle anacronistiche posizioni vaticane.

“Come associazione (Arcigay Napoli), insieme al Comune di Napoli (ente capofila), Regione Campania e Asl Napoli 1 abbiamo distribuito profilattici presso i luoghi di aggregazione giovanile, pertanto, per quanto la Sindaca non faccia mancare mai il suo ‘vocione’ quando si tratta di difendere l’ortodossia cattolica, dobbiamo dare atto che l’Amministrazione Comunale di Napoli ha condiviso la campagna di prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili mediante la distribuzione gratuita di profilattici”.

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