haider e petznerChe Jorg Haider, leader dell’estrema destra austriaca morto tragicamente la settimana scorsa, non disprezzasse le compagnie maschili (allo stesso modo di quelle femminili) pare che fosse cosa risaputa come ormai era certo che la sera dell’incidente fosse reduce da una serata in un locale gay.

Ma Stefan Petzner, il successore alla guida del partito di cui Haider era leader (la Lega per il Futuro), fa subito piazza pulita di tutte le voci che circolavano: Jorg era più di un amico e Stefan più di un collaboratore. I due erano legati da un rapporto di complicità: “Era l’uomo della mia vita” ha dichiarato Petzner in un intervista radiofonica. Un outing postumo: una scelta coraggiosa anche se politicamente suicida (ed infatti il partito ha già allungato la sua mano).

E mentre Repubblica continua a fare confusione tra outing e coming out, dal Garante della Privacy arriva una sentenza “storica”: il Garante per la protezione dei dati personali ha dato ragione infatti al portale Gay.it nel ricorso presentato da Beppe Convertini con il quale l’attore chiedeva la cancellazione di materiale fotografico in cui compare insieme al compagno.

Convertini, deduciamo dalla sentenza, oltre ad essere un personaggio pubblico, ha costruito la sua carriera sull’esposizione della sua vita privata mettendo in piazza conquiste amorose e sessuali e quindi non può oggi richiedere che venga ritirato del materiale che lo riguardi anche se questo materiale costituisce di fatto un vero e proprio “outing” (è la stessa sentenza ad affrontare il problema e ad utilizzare il termine specifico).

Sono anni che si discute sulla liceità dell’outing (ovvero rivelare l’omosessualità altrui): se in passato è stata un arma di lotta politica fuori e dentro il movimento (“accusare” qualcuno di essere gay poteva ribaltare le sorti di promettenti carriere politiche) più recentemente il fenomeno si è ridimensionato alla luce delle leggi che regolamentano la protezione della privacy.

Nonostante tutto si sprecano le voci sulle abitudini sessuali di noti sex symbol, stimati padri di famiglia, leader omofobi, difensori dei valori della famiglia oltre che di prelati di vario grado: voci che squarciano un velo sull’ipocrisia della società attuale e di cui, in attesa delle glaciazioni, il clamoroso caso Haider e il più piccino caso Convertini sono punte di un iceberg.

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