La primavera ormai è arrivata. Rinasce la natura e rinasce in tutti noi lo spirito d’evasione, di viaggiare e di conoscere.

Un’idea è la classica gita fuori porta. Meritevole per tale scopo è sicuramente Sant’Agata Dei Goti: a due passi da Napoli e facilmente raggiungibile. Sulla provinciale che collega Caserta a Benevento proseguendo per Maddaloni ed in direzione Telese ad un certo punto, s’incontra questo splendido borgo antico.

Si arriva in paese percorrendo un viale alberato, splenditi platani che fanno da apripista al Ponte sul Martorano, ottimo preludio di quello che ci riserverà il centro storico. Qui è facile trovare parcheggio e cominciare questo vero tuffo…

Ancor prima di addentrarsi nel centro storico in Piazza Trieste s’incrocia il Castello con annessi giardini comunali. Percorrendo poi Via Roma si entra nel cuore del borgo: vicoli e viuzze s’intersecano e si ricongiungono. Chiese e piazzette si fronteggiano e si susseguono.

Mantenendo la strada principale si fiancheggia prima sulla destra Piazza Umberto I con statua di S. Alfonso Maria de’ Liguori che qui albergò nei tempi che furono. Sulla sinistra, poi, un lungo portico, dove è facile incontrare anziani stanchi, seduti su panche, intenti a vendere frutta e verdure.

Uno sguardo al cielo per scorgere un alto campanile maiolicato: più avanti, infatti, si trova Piazza del Duomo, vero salotto cittadino. Qui la bella chiesa, dedicata all’Assunta, a croce latina a tre navate, irrompe sulla piazza con un portico quasi a ridosso della fontana centrale.

Oltre Piazza Duomo e dopo un paio d’incroci si arriva ai giardini della Villa Comunale, facile rifugio serale d’amori furtivi. Un minuto ancora e si è alla splendida balconata sui monti verdeggianti della Valle dell’Isclero. Qui un piccolo portico sorregge una casa che conserva una finestra ancora in parte intarsiata a stile catalano. Silenzio e profumi, piccoli ma splenditi locali rendono in quest’angolo una sosta molto piacevole.

Antiche insegne di botteghe ormai non più presenti fanno fermare il tempo. Dell’antica bomboneria ormai è rimasto solo il fregio. Nella vecchia tabaccheria ancora l’insegna “qui si vende chinino di stato” . Leggendo lo stupore sullo sguardo del mio compagno l’anziana signora ci racconta che era il salutare rimedio contro la malaria per gli uomini che un tempo tornavano dall’Africa.

Continua a raccontare la signora la sua storia, ma di racconti popolari qui a Sant’Agata Dei Goti ce ne sono diversi. Uno veramente affascinante è quello che vuole una giovane artista catalana trasferita qui, in questo paese, per amore di una bella donna napoletana. Il loro amore era intenso, sublime e la bella catalana per dar maggior testimonianza a questo sentimento affresca e intarsia la loro casa.

La casa, appunto della “finestra catalana”. Vera o falsa questa storia, poco importa. E’ bello crederci, è bello pensare che un amore così sincero e così sereno potesse essere vissuto apertamente in questi luoghi magnifici.

I giovani d’oggi qui a Sant’Agata Dei Goti danno, invece, un segno diverso del loro eterno amore: lucchetti serrati e chiavi lanciate nelle acque del fiume. Lucchetti che è bello scorgere appesi a catene ad un lampione al centro del Ponte sul Martorano. Qui al ponte è bello far ritorno a piedi, al termine della passeggiata, anche, per ammirare e godersi tutta insieme la piccola cittadina e intravedere un ultimo particolare: la roccia a forma di scimmia.

foto: napoligaypress.it

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