tatangelo-dalessio“Dimmi che male c’è, se ami un altro come te, l’amore non ha sesso, il brivido è lo stesso o forse un po’ di più”

A salire sul palco di Sanremo saranno in tre: lei (Anna Tantangelo, donna-bambina della canzonetta italiana, 21 anni appena compiuti), il fantasma del suo compagno-autore (Gigi d’Alessio) e l’“amico gay” che dà il titolo al suo brano. Volendo sintetizzare: isso, essa e o femmeniello in una versione neo-neomelodica della sceneggiata napoletana.

E’ tanto per comprendere la genuinità dell’iniziativa leggiamo un po’ cosa ci dice Gigi sulla genesi del pezzo:

“Lei ha un carissimo amico che vive la difficoltà di non essere né uomo né donna

Tanto che anche dalle pagine del Corriere il maligno Luttazzo Fegiz, il critico musicale più amato-odiato d’Italia, subodorando la fregatura, beffardo chiede delucidazioni sul testo:

“Come «un po’ di più?». D’Alessio, lei che ne sa?”

E il compagno-autore non smentisce la sua fama:

“Nun ‘o sacc’, ma non posso escluderlo a priori”

E noi aprioristicamente possiamo solo sperare di uscirne indenni. E’ stato Edmondo Berselli sulle pagine dell’Espresso a definire “trash” il brano della Tatangelo e a darla per favorita.

Che sia meglio una vittoria (e relativa parabola tormentone/dimenticatoio) di una sconfitta secca (e conseguente consacrazione)?! Non ci resta che piangere.

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