nicola cosentino, pdlNicola Cosentino (attuale sottosegretario all’Economia e coordinatore del Pdl in Campania) nel corso dell’Assemblea di partito tenutasi negli giorni scorsi a Caserta, riferendosi ai capi di partito chamati a decidere sulla sua candidatura come presidente della Regione Campania, ha dichiarato:

“Basta con questa politica fatta da frocetti che credono di poter decidere, stando a Roma, il destino politico della Campania”

Tra una smentita e l’altra, il presidente della Provincia Luigi Cesaro invita a contestualizzare (”Quella frase è stata un po’ troppo enfatizzata”) mentre Italo Bocchino prende le distanze (“Se davvero avesse usato la parola ‘frocetti’ sarebbe incandidabile”)

Dello stesso avviso è l’Arcigay che considera l’atteggiamento di Cosentino incompatibile con qualsiasi incarico di Governo nazionale o regionale

“Cosentino - dichiarano Aurelio Mancuso (Arcigay) e Salvatore Simioli (Arcigay Napoli) - dimostra di non avere ascoltato le parole del Presidente della Repubblica Napolitano che ha ricordato ad inizio anno scolastico come un paese si faccia rispettare se i suoi cittadini rispettano le persone omosessuali”

E’ la solita storia: si fa perno sulla diversità di orientamento sessuale per avallare la presunta inferiorità dell’avversario

“Crediamo - conclude Mancuso - che a Cosentino servirebbe davvero un corso di formazione che gli illustri le dinamiche che provocano il bullismo omofobico e rimuova la paura dell’altro in lui insita. Per questo lo invitiamo a partecipare come studente ad uno dei corsi di formazione contro il bullismo omofobico che Arcigay propone in diverse città italiane, ed anche a Napoli”

Sulla vicenda è intervenuto anche Carlo Cremona (i Ken Onlus) che, lanciando una stoccata alla Carfagna, sottolinea da parte di chi ci governa una certa ambiguità su temi delicati

“Questa destra di governo ha troppe spinte e contro spinte sul tema dell’omofobia […] In un Paese civile e moderno le prime scuse pubbliche le dovrebbe esigere il Ministro competente e senza le quali dovrebbe dimettersi ed avviare un iter
di dibattito nazionale”

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