il pd e il matrimonio gayMario Adinolfi, il quarto uomo nella corsa alla segreteria del Pd (il democratico al tavolo da poker), dice la sua sul tema caldo del momento (anche se da quelle parti la temperatura è costante ormai da troppo) ed oltre a parlare per se, parla anche per “i suoi” quando afferma che “Il Partito Democratico è per il no al matrimonio omosessuale”.

Era stato Ignazio Marino (il terzo della fila, l’outsider, lo scienziato prestato alla politica, il laico a cui molti dell’ambiente omosessuale guardano con speranza) a disseppellire il tema parlando nel suo manifesto congressuale di “diritti uguali per tutti” anche per gli omosessuali.

Subito Pierluigi Bersani (l’anti-Franceshini, per intenderci) aveva specificato: si alle coppie di fatto, un bel no al matrimonio gay e un grosso forse (ma è più “che no”) alle adozioni gay. Perchè, per dirla come direbbe lui, il tema è “delicatissimo” e non sta bene parlare di “matrimonio omosessuale” o, come la direbbe Adinolfi: “nessuno di noi è Zapatero”.

E Dario Franceschini, il segretario in carica (l’uomo “di passaggio”, insomma), che dice?. Per ora nulla ma, stando sempre all’Adinolfi, la penserebbe uguale.

Quindi, tirando le somme: tutti d’accordo sui DiCo (anche la Binetti!), addirittura sui Pacs… Ma allora perchè stiamo ancora qui a parlarne?

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