Venerdì scorso al Modernissimo c’è stata la tappa napoletana del tour di “Improvvisamente l’inverno scorso”, il docu-flm di Gustav Hofer e Luca Ragazzi che ripercorre la trafila che dalla presentazione del decreto legislativo sui diritti delle coppie di fatto (ovvero i Dico) fino ai Cus e poi alla repentina scomparsa del tema nell’ultima campagna elettorale.

E’ stato proprio questo il motivo, insieme alla difficoltà di distribuire “normalmente” il film (nonostante la menzione speciale all’ultimo festival del cinema di Berlino), a spingere i due autori ad un tour pre-elettorale. Il film inoltre aprirà il 20 giugno prossimo la terza edizione di MaiGay che si terrà proprio al Multicinema Modernissimo.

Nel film la coppia si racconta nel momento in cui Prodi sale al potere e vengono presentati i Dico (“per favore non chiamateli Pacs” sottolinea la Bindi nella conferenza stampa).

Il punto di vista è sicuramente efficace: Gustav e Luca vivono insieme da 8 anni, sono una coppia “normale” nemmeno troppo stereotipata. Coccolati e protetti da parenti e amici (che non trovano nulla di eccezionale nella loro condizione di coppia omosessuale) i due sono travolti da un’ondata “anomala” di omofobia scatenata dalla presentazione della legge.

E un po’ se la vanno anche a cercare: dall’anniversario di Comunione e Liberazione ad una manifestazione di Militia Christi fino al famigerato Family Day (a cui Luca viene trascinato a forza dal temerario Gustav) i due vanno in giro a fare domande.

“C’è stato l’imbarazzo della scelta” sottolinea Gustav, presente alla proiezione, riferendosi alla mole di dichiarazioni contro le coppie di fatto da parte di chi spesso non si è nemmeno preso la briga di leggere il DDL: “Non c’è stato nemmeno di uno spiraglio, un minimo segno di apertura”.

Quandi il decreto arriva alla Commissione Giustizia Gustav è li a documentare gli andirivieni di commessi e le dichiarazioni reiterate (“Ne’ insabbiare, ne’ accellerare” ripete incessantemente Cesare Salvi). Tra giornalisti pecoroni e la terrificante pacatezza dell’On. Binetti, la regolamentazione delle coppie di fatto scompare dalle priorità del governo (che nel frattempo cade) e si trasforma in Cus.

Gustav e Luca, convinti di vivere in un paese avanzato, si risvegliano in un’Italia dall’aria resa irrespirabile da un clima omofobo. Un sano pugno allo stomaco che non ha mancato di sollevare ilarità a Berlino dov’è stato presentato: “Tutti ci chiedevano se i politici che si vedono nel film erano attori pagati da noi” racconta ironico Gustav e non è mancato lo stupore per la presenza massiccia nelle nostre televisioni di prelati di qualsiasi grado.

Un film dal destino incerto. Almeno per il pubblico italiano. Girerà ancora per un anno in Italia ma anche all’estero (fino in Canada e poi in Australia passando per Giacarta “Il più grande paese di fede mussulmana - sottolinea Gustav - in cui si vive una situazione simile a quella raccontata nel film”) poi forse l’editore Feltrinelli ne farà un dvd (con libro annesso) per la sua collana cinematografica. Potrebbe essere trasmesso a beneficio dei palati fini di Cult Tv (o nella migliore delle ipotesi per pochi intimi su La7).

Mal che vada passerà su qualche sperduto canale satellitare nella versione francese o tedesca. Nazioni in cui, a quanto pare, ha attirato più interesse che da noi!

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