La mafia sotto le lenzuola: gay e altri tabù
attualità. omofobiascritto da uiallalla | 9 Novembre 2008 | condividi su facebook
Anche la mafia ha i suoi tabù, e quello più grande è l’omosessualità: un gay per i boss è peggio di uno sbirro e conta meno di una donna. Ma sotto le lenzuola anche i padrini possono amare un picciotto.
Se Acqua Storta è un racconto di fantasia, Le lenzuola della mafia invece è un documentario di Guy Chiappaventi che racconta la sessualità segreta degli uomini d’onore che andrà in onda stasera su La7 nel corso della trasmissione “Reality”.
Dalla storia del boss Johnny Boy D’Amato (che ha ispirato anche un personaggo nella serie I Soprano) ucciso da Cosa Nostra per le sue frequentazioni gay, a quella di Vincenzo Scarantino (pentito della strage di via D’Amelio), screditato dai padrini a causa di una sua relazione con un trans.
Ed infine la testimonianza del parente gay di un potente e feroce capo-mafia e quella di un femminiello napoletano amato per quattro anni da un camorrista.
“Reality”, stasera 9 novembre alle 23.30 su La7.
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La mafia sotto le lenzuola: gay e altri tabù
Anche la mafia ha i suoi tabù, e quello più grande è l’omosessualità: un gay per i boss è peggio di uno sbirro e conta meno di una donna. Ma sotto le lenzuola anche i padrini possono amare un picciotto.
9 Novembre 2008 | 12:05La mafia sotto le lenzuola: gay e altri tabù
Anche la mafia ha i suoi tabù, e quello più grande è l’omosessualità: un gay per i boss è peggio di uno sbirro e conta meno di una donna. Ma sotto le lenzuola anche i padrini possono amare un picciotto.
9 Novembre 2008 | 12:06La mafia sotto le lenzuola: gay e altri tabù
Anche la mafia ha i suoi tabù, e quello più grande è l’omosessualità: un gay per i boss è peggio di uno sbirro e conta meno di una donna. Ma sotto le lenzuola anche i padrini possono amare un picciotto.
9 Novembre 2008 | 12:08