massimiliano palmese Dal 29 al 31 ottobre al Cinema Academy Astra tre giorni di cinema gay e questioning.

Lo scrittore Massimiliano Palmese, che ha selezionato i film in programma, racconta l’impegno e le speranze di un festival in cui “chiunque troverà almeno una storia che potrà incuriosirlo, divertirlo, o commuoverlo”.

Il registro delle unioni civili dichiarato anticostituzionale dal sindaco Iervolino, la manifestazione Napoli ama le differenze rinviata sine die. Segnali negativi per la comunità omosessuale napoletana arrivano dalle istituzioni, ma anche dagli episodi di violenza omofoba accaduti a Piazza Bellini. In questo contesto Omovies acquista un valore aggiunto. Quanto Napoli aveva bisogno di una rassegna come questa?

Omovies è una rassegna di cinema, è documentazione e intrattenimento e, anche se non mira a risolvere i problemi della città, la sua sola esistenza testimonia che la comunità gay non indietreggia davanti alle intimidazioni, ma anzi si fa più forte e più propositiva. In questo senso l’invito è ad essere presenti in tanti all’inaugurazione di mercoledì 29 ottobre all’Academy Astra, dove cominceremo con Homo fobicus, venti minuti di documentario che affrontano proprio il tema del razzismo, con una serie di interviste a gente comune, le cui risposte nella loro follia sono persino divertenti.

La manifestazione è promossa dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Napoli e dall’Assessorato alle Pari Opportunità della Provincia di Napoli. Come si sono poste le istituzioni di fronte ad una proposta come quella di Omovies?

La manifestazione ideata da Carlo Cremona e Marco Taglialatela di i Ken onlus, non solo è voluta dalle istituzioni, ma è sostenuta fortemente. A dispetto di ciò che queste fanno o meno in tema di leggi o registri, quantomeno ancora non negano alla comunità il diritto all’esistenza e all’espressione di sé.

“Cinema omosessuale e questioning”: proiezioni e dibattiti previsti per gli alunni delle scuole superiori. Al Cinema Academy Astra inoltre l’ingresso è gratuito. Sembrano scelte che mirano al coinvolgimento della comunità tutta.

Mi fa piacere che lo noti. In effetti gli incontri dei rappresentanti della comunità gay coi ragazzi delle scuole - per proiezioni di film, discussioni sull’omofobia e sul bullismo - sono tra le attività di i Ken che trovo più interessanti. Invece l’ingresso libero l’ho voluto io per sottolineare che, se offri ai ragazzi una serata in discoteca, in fondo gli fai una richiesta, mentre quella di Omovies è pura offerta: un’offerta di cinema e un’occasione di incontro.

Secondo quali principi hai selezionato i film che parteciperanno?

Principi nobili e qualche condizionamento. Tra i principi nobili c’è la qualità e l’originalità della produzione (più originale di un cartone animato con protagonista Rick & Steve, la coppia gay più felice del mondo non credo si possa sperare). Invece tra i condizionamenti, i prezzi proibitivi per noi di alcune pellicole straniere. E, in ultimo, la scelta di evitare per questa prima edizione i film lingua originale. Trattandosi per lo più di commedie, volevo che il primo impatto fosse immediato e anche non dare il senso di un appuntamento per cinefili.

I titoli in programma vanno dal cartoon alla commedia, passando per il documentario.

Nella programmazione c’è un fil rouge che rispecchia bene le mie idee: saper affrontare temi anche delicati con ironia e autoironia. Per questo i cartoni animati gay, per questo le commedie della coraggiosa distribuzione Fourlab, o “Mondo gayo”, una puntata di Stracult regalataci da RaiSat Cinema. Poi, certo, quando un documentario come il bellissimo “Le regole del Vaticano” ricorda Alfredo Ormando, l’uomo che si dette fuoco per protesta a Piazza San Pietro, be’, lì c’è poco da ridere.

La restituzione mediatica dell’immagine dei gay è sempre un argomento piuttosto delicato. Quale potrebbe essere, in questo senso, il risultato per chi, da EsTERnO, decidesse di avvicinarsi al mondo omosessuale proprio attraverso la rassegna Omovies?

Non credo che dei gay si debba restituire un’immagine piuttosto che un’altra, così come non credo che gli etero siano degli esterni. Esistono persone che hanno gli occhi per guardare e un cervello per capire. E poi esistono i cretini. I razzisti e gli omofobi. Perché dovremmo dare ai cretini una certa immagine dei gay, magari un’immagine positiva, solo per sembrare innocui? Perché dovremmo spiegare a un razzista che una persona gay è uguale a lui? Non è uguale a lui, è meglio di lui.

A quale dei film che hai selezionato tieni in particolar modo?

Tengo a tutto, e anzi ringrazio registi, produttori e distributori che hanno dimostrato grande interesse e generosità. Poi è naturale che tenga in primis alla giornata inaugurale, dalla prima puntata del cartoon “Rick & Steve” fino al divertente e emozionante Corazones de mujer.

Quale invece temi che possa arrivare meno al pubblico?

Omovies è una “tre giorni” di proposte così varie che chiunque troverà almeno una storia che potrà incuriosirlo, divertirlo, o commuoverlo.

Cosa credi sia mancato a questa prima edizione di Omovies e che invece ti augureresti di ritrovare negli anni successivi?

I rapporti con l’esterno della città sono stati ottimi e molto collaborativi, mentre in città mi auguro per il futuro più solidarietà e meno gelosie: invece ci sono frizioni, e alcuni rapporti vanno ancora un po’ oliati. Mentre in linea generale vorrei che in Italia gli imprenditori - soprattutto quelli gay - iniziassero a investire oltre che in borsa, anche un po’ nella cultura. Mi sembra proprio arrivata l’ora.

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