27 gennaio: Giornata “senza” Memoria per Arcigay Napoli
napoli. movimento. attualità. omofobia. memoriascritto da uiallalla | 26 Gennaio 2008 | condividi su facebook
Domani ricorre la Giornata della Memoria, in cui si commemorano le vittime dell’olocausto. Una giornata istituita dal Parlamento Italiano nel 2000 che la comunità GLBT italiana ha subito inserito nel proprio calendario di eventi. Tra le numerose vittime di campi di concentramento nel corso della Seconda Guerra Mondiale, infatti, figurano anche numerose persone omosessuali, “marchiate” da un triangolo rosa.
Il 13 febbraio scorso il Consiglio Comunale di Napoli, a seguito delle manifestazioni della Giornata della Memoria, approvava all’unanimità l’ordine del giorno in cui si impegnava a realizzare a Napoli un monumento in memoria di tutte le vittime dell’olocausto e dei crimini d’odio. E inoltre si impegnava a costituire un tavolo a cui sedessero e si confronassero le associazioni rappresentanti delle comunità vittime dell’olocausto.
“Ci aspettavamo per questo importante appuntamento in calendario quest’anno che il sindaco o l’assessore competente, alle quali nel frattempo non è mancato stimolo, avessero già dato seguito alle istanze dei cittadini. Ma così non è stato”
afferma con forza Salvatore Simioli, presidente di Arcigay Napoli, associazione che si fece promotrice della petizione popolare che permise l’approvazione dell’OdG.
A tutt’oggi, infatti, si registra la mancata attuazione della delibera e la mancata istituzione della commissione tra le comunità cittadine maggiormente rappresentative delle vittime oltre che l’assenza totale dell’amministrazione sui temi della Giornata della Memoria.
“Come associazione di cittadini - continua il presidente di Arcigay Napoli - non possiamo sempre essere supplenti all’inazione di una classe politica capace di celebrare la Giornata della Memoria durante retoriche cerimonie mediatiche come quelle approntate per i prossimi giorni in città. Mentre la giornata che ricorda l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz deve essere momento di dibattito vivo, utile all’impostazione della cosa pubblica e del rapporto con i cittadini”.
Per Arcigay Napoli sarà, quindi, il 27 gennaio 2008 sarà una giornata “senza” memoria
“Pare - conclude Simioli - che gli amministratori siano pronti a rispondere solo alle vibrate proteste e non alla civili proposte, e la Giornata della Memoria 2008 a Napoli si riduce ad una vuota celebrazione retorica”
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Napoli, 27 gennaio: Giornata “senza” Memoria per Arcigay
Il 13 febbraio scorso il Consiglio Comunale di Napoli, a seguito delle manifestazioni della Giornata della Memoria, approvava all’unanimità l’ordine del giorno in cui si impegnava a realizzare a Napoli un monumento in memoria di tutte le vittime d…
26 Gennaio 2008 | 16:3427 gennaio: Giornata “senza” Memoria per Arcigay Napoli
Il 13 febbraio scorso il Consiglio Comunale di Napoli, a seguito delle manifestazioni della Giornata della Memoria, approvava all’unanimità l’ordine del giorno in cui si impegnava a realizzare a Napoli un monumento in memoria di tutte le vittime d…
26 Gennaio 2008 | 16:35Bologna, giornata della memoria 2008
Lunedì 28 Gennaio
28 Gennaio 2008 | 10:15H 11:30 Villa Cassarini
COMMEMORAZIONI VITTIME OMOSESSUALI
E TRANSESSUALI DEL NAZI-FASCISMO
Commemorazione presso il monumento
delle vittime omosessuali del nazi-fascismo
Villa Cassarini (Angolo Viale Pepoli/Viale Aldini, di fronte a…
CONDIVIDO LA POSIZIONE DELL’ARCIGAY E LE DICHIRAZIONI DI SALVATORE SIMIOLI RIPRENDIAMO L’INIZIATIVA RIPROPONENDO QUELL’ORDINE DEL GIORNO COMUNALE IN TUTTE LE MUNICIPALITA’
28 Gennaio 2008 | 10:32PINO DE STASIO
Bis in idem:
Shoah, lervolino litiga con gli ebrei
Il Rabbino di Napoli per protesta diserta la cerimonia della Memoria in Comune
Il consigliere Ucei: «Nessuna solidarietà per i missili da Gaza»
È sceso il gelo tra il rabbino di Napoli, Pierpaolo Pinhas Punturello e il sindaco Rosa Russo Iervolino. E, questa volta, la spazzatura non c’entra proprio. Ieri il Comune di Napoli ha promosso un’inizia- riva in occasione della Giornata della Memoria. Mancava proprio il Rabbino Punturello che in una lettera inviata ad un’agenzia di stampa ha reso noto che la sua assenza era voluta ed era in polemica con le dichiarazioni rilasciate dal sindaco Rosa Russo Jervolino alcuni mesi fa sulla situazione mediorientale. «Non incontrerò il nostro sindaco poiché sarò all’Università Federico II per la presentazione del volume Ebraismo e Letteratura - c’è scritto nella nota - Ad ogni modo non credo che sarei riuscito a incontrare con serenità la Jervolino dopo che Io scorso ottobre, di fronte a una delegazione di pace israelo-palestinese ospite delle nostre amministrazioni comunali, provinciali e regionali, paragonò la situazione politica mediorientale all’occupazione nazista, confondendo le vittime che vorrebbe commemorare con gli ignobili carnefici. Voglio che i morti riposino in pace: per questo non posso incontrare chi è capace ditali affermazioni e sento invece doveroso celebrare la memoria del dolore e della persecuzione del mio popolo attraverso un libro che ricorda l’apporto ebraico alla letteratura mondiale.
Alla lettera del rabbino Punturello è seguita quella di Fabrizio Gallichi, membro della Comunità ebraica di Napoli e consigliere dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei). Anche lui ha disertato l’incontro per «la mancata considerazione degli ebrei di Napoli» da parte del suo sindaco. «il sindaco si ricorda della nostra comunità solo quando occorre celebrare l’apertura dei cancelli della fabbrica della morte scrive Gallichi nella missiva - Non ha invece mai aderito ai nostri inviti». Il consigliere napoletano dell’Ucei ha dichiarato inoltre che a una grande attenzione nei confronti dell’Autorità nazionale palestinese (con l’invio di consiglieri comunali nei Territori) non corrisponde un’altrettanta vicinanza al popoio israeliano. «Abbiamo mai sentito una sola parola di solidarietà verso le vittime dei missili che da Gaza o dal Libano mietevano e mietono vittime e che rinnovano il terrore - si chiede Gallichi - Chi afferma di essere un combattente per la pace ha da praticare la mediazione non l’unilaiteralità partigiana».
Rivolgendosi al presidente della comunità ebralca napoletana Campagnano, Gallichi scrive infine: «Non andrò quiiridi e ti invito a non partecipare al ricordo del tentato nostro genocidio con quanti, tu ne sei stato testimone, fanno inaccettabili paralleli tra la storia di ieri e quella di oggi. Invitiamo invece sindaco, Giunta e Consiglio a festeggiare con noi il Purim, gioiosa ricorrenza. Verranno?»
da Il Tempo, 29 Gennaio 2008
31 Gennaio 2008 | 18:48