Dopo aver pubblicato nel 2002 per Stampa Alternativa il volumetto “Omocidi” (considerato un classico della seggistica gay), Andrea Pini torna in libreria con Quando eravamo froci. Gli omosessuali nell’Italia della dolce vita (Il Saggiatore) in cui raccoglie foto d’epoca ed interviste ad anziani gay attraverso il quale racconta un’Italia in cui la vita per gli omosessuali era tutto tranne che “gaia”. Il tutto accompagnato da una prefazione di Natalia Aspesi pubblicata in anteprima nella pagine culturali di La Repubblica.

Osteggiati da un senso comune diffuso (incoraggiato dalla morale cattolica e non contrastato da quella di sinistra), i “froci” negli anni della dolce vita erano clandestini che si cercavano e si riconoscevano da sguardi rapidi e furtivi e poi si abbordavano e si accoppiavano furiosamente nei vespasiani o nelle file più appartate dei cinema rionali: queste erano le condizioni in cui gli omosessuali vivevano e praticavano la loro sessualità prima della nascita del movimento gay, riuscendo persino a conquistarsi limitati spazi di felicità.

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