“Nun è peccato”, ovvero le acute asimmetrie della coscienza

Avvolti nei fumi spessi e carichi di zolfo effusi da una solfatara che scava viscere rocciose, caverne che spezzano muscoli e fiaccano carezze, Nun è peccato non è solo una tragedia di dolore metafisico e di affezioni corporee, di inespresse ed inesprimibili passioni e di reticenze che vivono nell’ombra, ma è anche la dimostrazione encomiabile e palese di una drammaturgia giovane che si mette in gioco, di un entusiasmo che, senza contaminarsi con l’impettito sussiego d’accademia, ha coniugato impegno ed invenzione, talento ed attenta esecuzione.

Carmine Borrino, autore della pièce in scena all’Auditorium del Bellini fino al 7 febbraio, non è più l’autore enfant prodige di “Antica Babilonia”, ma un nuovo interessante protagonista della vita culturale del paese, abbastanza audace per approcciare ed accostare due argomenti feroci e controversi, due forme di eversione alle norme condivise, il racket e l’incesto, assimilandoli in un pastiche di sentimenti, pulsioni ed emozioni in cui non si distingue la vittima e il carnefice, in cui perdon spessore la logica e il buon senso.

La messinscena, resa ancora più inquietante dall’ottima interpretazione di un inconsueto ed irrequieto Roberto Azzurro e da un’intensa ed ipnotica Milvia Marigliano, restituisce, in un’atmosfera gotica e irreale, l’effetto disturbante delle tematiche affrontate anche grazie alla regia netta ed asciutta di Carlo Cerciello, regia che permette alle singole parti del plot ordito da Borrino di stridere con l’asprezza opportuna e necessaria, quell’asprezza che sola ben si attaglia al ricercato e sgradevole contrasto che è alla base dell’allestimento sinistro e suggestivo.

Orari: da martedì a sabato ore 21:30; domenica ore 18:00. Ingresso singolo: € 12 (ridotto: € 8). Abbonamento a 12 spettacoli: € 60. Card 5 spettacoli: € 30

Il Teatro Bellini si trova in via Conte di Ruvo 14 a Napoli.
Per info e biglietti: 081 549 96 88 | info@nuovisentieri.it | nuovisentieri.it