1211035869305_001.jpgVergognoso il servizio del TG1che mostra la caccia alla trans in prima serata! Cinque minuti al vetriolo senza possibilita’ di replica”

cosi’ il presidente nazionale dell’ Arcigay, Aurelio Mancuso sul servizio dell’altra sera del tg1 delle 20:00 sul problema, nel quartiere Prenestino a Roma, della prostituzione di donne e transessuali.

“Il servizio - dice Mancuso - ha mostrato all’Italia intera, riunita all’ora di cena, una cronaca ‘travestita’ in caccia al diverso. Ogni spettatore ha visto e sentito gruppi di giovani incappucciati rincorrere le trans nei cespugli a suon di epiteti omofobi come ‘ricchione, frocio” trascinandole fuori per i capelli”.

”Comprendiamo l’esasperazione degli abitanti del Prenestino e bene stanno facendo le forze dell’ordine a ristabilire la legalita’ nel quartiere - afferma Mancuso - ma l’informazione garantisca il diritto di replica delle persone transessuali”.

”Che il giornale di Riotta approfondisca davvero il dramma della condizione di vita di migliaia di trans italiane e straniere! Il Tg1 - prosegue Mancuso - e’ il piu’ importante contenitore di informazione della rete pubblica italiana, ha delle precise responsabilita’. O si vuole davvero, come auspicava un passante in questo servizio, che - conclude Mancuso - anche le trans vengano trattate come gli zingari a Napoli. E poi a chi tocchera’?”.

Foto: La Repubblica Roma | Guarda la gallery su repubblica.it | Guarda il servizio del tg1 su puta.it

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Folla applaude al blitz anti viados “Faremo come a Napoli contro i rom”
Roma, durante la retata delle forze dell´ordine gli abitanti della zona sono scesi in strada
di Massimo Lugli

Urla, insulti, minacce. E´ esplosa nella notte, durante un pattuglione di polizia e carabinieri, l´esasperazione degli abitanti di via Longoni, al Prenestino, una zona, ormai da anni, in ostaggio di prostitute e transessuali che trasformano la strada in un circo a luci rosse. Una rabbia corale che rischia di sfociare in gesti di violenza. Nessuno scontro, almeno ieri, ma una situazione che potrebbe diventare esplosiva.
E´ accaduto verso le 3 della notte. Già in serata, alcuni abitanti di piazza Pascali, che si trova a poche centinaia di metri di distanza, erano andati a portare la loro solidarietà agli inquilini di via Longoni. Una trentina di persone si sono riunite in strada (come era già accaduto più volte alcuni giorni fa) per protestare contro l´invasione dei transex, quasi tutti sudamericani. Sul posto, la scorsa notte, era stata programmata una retata di agenti, vigili e carabinieri.

Alla vista delle prime volanti e gazzelle, alcuni transessuali hanno cercato scampo in una forra piena di spine al lato della strada. Agenti e militari li hanno inseguiti tra i rovi e li hanno acciuffati uno ad uno dopo una serie di brevi e concitati inseguimenti nel buio. Qualcuno ha tentato di divincolarsi e scappare ma è stato subito immobilizzato. Un transex seminudo, coi capelli biondo platino, è emerso dalla macchia, bloccato da due robusti agenti in borghese, col corpo segnato dai graffi provocati dai cespugli spinosi tra urla di «Picchiatelo», gesti osceni e ironici applausi degli abitanti. Alcuni transessuali sono stati caricati, di peso, sulle macchine della polizia e dei vigili, altri sono stati stipati nel furgone dei carabinieri. Il tutto tra gli insulti e lo scherno di una piccola folla che è rimasta sul posto fino a notte fonda. «I transessuali vengono mandati al cpt di Milano dove c´è una sezione speciale - spiega un ufficiale dell´arma - in attesa di essere rimpatriati». Davanti ai fotografi e ai teleoperatori i transessuali si sono esibiti in spogliarelli improvvisati.

Ma la retata non ha placato la rabbia della gente della zona. «Guardate che schifo - dice un esponente del comitato mostrando le piccole baracche, abbattute dalla polizia e dai carabinieri, che ospitano i convegni dei transessuali - non si può tollerare un degrado di questo genere». «Adesso siamo pochi ma se continua così alle prossime manifestazioni ci saranno duemila persone - aggiunge un uomo sulla cinquantina - si rischia una specie di guerra tra i poveri. Se qualcuno non prende provvedimenti finirà come con gli zingari a Napoli o peggio».

(Repubblica Roma - 17 maggio 2008)

Il comunicato del MIT (Movimento Identità Transessuale)
L’odio che avanza

Che in Italia le cose fossero cambiate ce ne eravamo accorti, ma da quanto si è visto ieri sul TG 1 delle ore 20, la prova è sotto gli occhi di tutti, o quantomeno sotto gli occhi di quanti e quante hanno a cuore la democrazia. Il telegiornale mostrava le scene della folla inferocita contro le transessuali in una zona della capitale. Le interviste ai cittadini “esasperati” erano intramezzate da scene di vera caccia all’uomo da parte di giovani, molti dei quali con le teste rasate. Si capiva benissimo la piega che aveva preso la protesta, anzi che piega è stata fatta prendere al disagio della periferia romana. Baldi giovani, con una buona dose di esagitazione, si lanciavano tra i cespugli alla caccia delle prede sotto gli occhi delle telecamere e delle forze dell’ordine. L’obiettivo era centrato sulla “cattura” (questi i termini usati nel servizio) di due transessuali da parte dei baldi giovani che ricordavano verosimilmente gli stessi che hanno colpito a Verona. Le due malcapitate aggredite e insultate venivano trascinate nelle macchine della polizia indifferente a quanto accadeva e circondate da una folla inferocita. A noi sono venuti i brividi!

Dopo mesi di una pericolosa strategia della tensione basata tutta sulla sicurezza che individua nell’immigrato e nel diverso in generale colui che attenta alla tranquillità dei cittadini, dopo una campagna di odio lanciata dalle gerarchie ecclesiastiche contro tutte le persone non conformi, dopo mesi e mesi di campagna politica centrata tutta sulla creazione delle più assurde fobie, questo è il risultato! Nell’ora di massimo ascolto, quello trasmesso dal telegiornale non ci è sembrato il servizio di una paese civile ma quello molto più populista di una paese arretrato. Come associazioni e come democratici non possiamo e non vogliamo restare in silenzio aspettando che il peggio avanzi perché quello che si è visto in televisione ieri è quanto di peggio l’Italia può produrre.

Denunciamo il clima di odio e di intolleranza che non risolve i problemi ma minaccia la sicurezza dei più deboli. Denunciamo l’indifferenza della politica e delle istituzioni verso una violenza trans fobica, omofoba, razzista che sta diventando ogni giorno più forte. Ci appelliamo a tutte e tutti coloro che hanno a cuore la democrazia, perché di questo si parla, di non restare in silenzio, di rispondere all’avanzata dell’odio e della violenza che sta facendo precipitare l’Italia verso un baratro che sembrava scongiurato per sempre. Quello che si è visto è vergognoso e va condannato.

MIT (Movimento Identità Transessuale)
Comitato Diritti Civili delle Prostitute

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