capaccio2007-003.jpgCapaccio (SA) si dimostra sempre più terra di contraddizioni: “tra una storia antichissima di cultura ed arte, di cui un esempio sono gli affreschi della Tomba del Tuffatore, e l’obbrobrio della speculazione edilizia e del degrado ambientale frutto di decenni di cattiva amministrazione” come aveva sostenuto Stefano Vitale del Coordinamento Arcigay Campania all’incontro con le autorità, i cittadini e il movimento omosessuale campano che si è tenuto al lido Dum Dum di Paestum lo scorso 29 agosto in seguito alle dichiarazioni rilasciate ad un giornale locale dal sindaco Pasquale Marino (di sinistra).

Già in quell’occasione erano comparse scritte omofobe che il sindaco non ha ritenuto di dover cancellare, così come non ha ritenuto necessario ritrattare le proprie dichiarazioni. L’ennessima contraddizione si è verificata venerdì mattina per le strade di Capaccio Scalo ad opera dell’estrema destra.

Nonostante non ci sia stato il temuto pride in quel di Capaccio ma un civile dibattito sul tema della discriminazione, il Patto d’Azione per l’Italia (composto dal Movimento Idea sociale con Rauti, Azione Sociale con Alessandra Mussolini e Forza Nuova) ha ritenuto necessario dover indire una (contro)manifestazione “contro l’annunciata sfilata di omosessuali che vogliono il matrimonio tra gay e il riconoscimento delle coppie di fatto, col diritto riconosciuto anche ad adottare figli” (e chi più ne ha più ne metta) proponendo la solita dicotomia gay-famiglia o, peggio, gay-cattolici.

Infatti, alla faccia della laicità, “il Patto d’Azione per l’Italia non riconosce altra forma di unione al di fuori della tradizione cattolica”.

Tutto questo mentre in quegli stessi giorni Piazza Bellini a Napoli era teatro di violenza omofoba. “Presidieremo il territorio con iniziative pubbliche fino ad una manifestazione nazionale” ha dichiarato Salvatore Simioli del Coordinamento Arcigay Campania

Segnala questa notizia su ZicZac! Upnews.it | trackback