Caso Bertozzo. “Non aveva diritto di salire sul palco”. Facciamo Breccia: “Azione repressiva”
attualitàscritto da uiallalla | 1 Luglio 2008 | condividi su facebook
Come raccontato nella web-cronaca in diretta dal Pride fatta da NapoliGayPress nel corso degli interventi dal palco allestito in Piazza VIII Agosto Graziella Bertozzo è stata fermata dalle forze dell’ordine e portata in questura.
“Graziella Bertozzo - puntualizza il Comitato Pride in un comunicato - ha ripetutamente tentato di accedere al palco senza averne titolarità. Ha assunto atteggiamenti pesantemente offensivi e fisicamente violenti costringendo una delle volontarie a richiedere il supporto delle forze dell’ordine.
L’arrivo della polizia ha reso la Bertozzo ancora più aggressiva e violenta determinando il suo fermo da parte della polizia appunto e il trasferimento in questura”
In un comunicato congiunto, Arcigay e Arcilesbica nazionale prendono posizione su quanto accaduto
ArciLesbica e Arcigay giudicano assolutamente inqualificabili le provocazioni di Facciamo Breccia nei confronti degli organizzatori del Pride nazionale di Bologna. Graziella Bertozzo ha creato un incidente di cui è la sola responsabile.
Dal canto suo Facciamo Breccia denuncia un eccesso di zelo da parte dei volontari che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine
Non si era mai vista la polizia legittimata sul palco di un pride: il concetto di “sicurezza” messo in opera è risultato un’azione violentemente repressiva e diffamatoria contro un’attivista riconosciuta da tutte e tutti.
Ma Arcigay parla chiaramente di strumentalizzazione
E’ un dato di fatto che la Bertozzo non aveva diritto di salire sul palco. Ciò che è gravissimo è che Facciamo Breccia ometta di dire che Riccardo Gottardi è stato preso a schiaffi da Elena Biagini e altri militanti gli hanno messo le mani addosso in segno di sfida.
foto: napoligaypress.it
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10 commenti
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Bologna Pride, caso Bertozzo. “Non aveva diritto di salire sul palco”.
Graziella Bertozzo - puntualizza il Comitato Pride in un comunicato - ha ripetutamente tentato di accedere al palco senza averne titolarità. Ha assunto atteggiamenti pesantemente offensivi e fisicamente violenti costringendo una delle volontarie a ric…
1 Luglio 2008 | 18:26Bologna Pride, caso Bertozzo: “Non aveva diritto di salire sul palco”.
Graziella Bertozzo - puntualizza il Comitato Pride in un comunicato - ha ripetutamente tentato di accedere al palco senza averne titolarità. Ha assunto atteggiamenti pesantemente offensivi e fisicamente violenti costringendo una delle volontarie a ric…
1 Luglio 2008 | 18:27Bologna Pride, caso Bertozzo: “Non aveva diritto di salire sul palco”
“Graziella Bertozzo - puntualizza il Comitato Pride in un comunicato - ha ripetutamente tentato di accedere al palco senza averne titolarità. Ha assunto atteggiamenti pesantemente offensivi e fisicamente violenti costringendo una delle volontarie a …
1 Luglio 2008 | 18:29[…] ruspaccio: […]
1 Luglio 2008 | 18:44Continuo a non capire perchè su questo caso aleggi uno strano silenzio. Ne ha parlato qualche blogger che ha cercato di informarsi o che è in contatto con le rispettive parti ma, a parte il comunicato pubblicato sul sito di “facciamo breccia” su questa imbarazzante bagarre c’è stato solo silenzio dal momento in cui è stato smontato il palco.
1 Luglio 2008 | 22:20Imbarazzante come l’intervento di Aurelio Mancuso e la sua successiva irruzione durante l’intervento della Ladelfa, messo su giusto per cavalcare l’onda dell’evento senza neanche evidentemente informarsi di ciò che era realmente accaduto. Che pena.
Una vergogna il fatto che se ne sia parlato così poco. Mah.
2 Luglio 2008 | 15:11Questa volta le “eterne rivoluzionarie” di Facciamo Breccia hanno toppato di brutto. Le azioni violente e provocatorie, condite da insulti spintoni e
3 Luglio 2008 | 01:24percosse sono state usate come metodo di lotta politica nel movimento e decisamente contro il movimento omosessuale.
Una brutta storia. Mi sarei aspettato delle scuse, almeno da “sobri”, ma niente. Scuse per quanti hanno fatto chilometri per rivendicare tutti insieme:parità,dignità,laicità e ke hanno dovuto invece assistere ad un tentativo di occupazione del palco con la forza, da parte di antifascisti che però hanno inteso usare la prevaricazione e la violenza come i fascisti, un episodio vergognoso che squalifica chi lo ha fatto e chi lo difende, ma che non scalfisce la bellezza del Pride di Bologna. Mi dispiace moltissimo che il
movimento viva questo ennesimo episodio di rottura, in questo momento proprio non ci voleva, molti del Facciamo Bbreccia mi sono anche simpatici e quando hanno occupato simbolicamente il vaticano (in cuor mio) ho tifato per
loro, ma prendersela con i compagni di lotta, passare alle vie di fatto, malmenare chi è omosessuale e lotta come te insieme a te, questo(con tutta
la simpatia) non è proprio accettabile. Spero in un ravvedimento sincero, i nostri avversari non sono e non potranno mai essere coloro che lottano al nostro fianco per i diritti e la dignità delle persone omosessuali. Gli
avversari comuni non ci mancano (le gerarchie vaticane, le destre omofobe, le gang che picchiano due omosessuali a calci in faccia in circumvesuviana mentre la gente va via indifferente,..)
credo che la cosa grave sia l’atteggiamento degli organizzatori del pride. in tutti gli altri pride è sempre stata concessa la parola sul palco a chi ne avesse fatto richiesta(a roma è salito pure un tizio a cantare l’inno di mameli :S), in quest’occasione invece è stato più importante avere un efficiente servizio d’ordine che non permettesse nessun intervento diverso da quelli prestabiliti. questo già mi lascia perplesso. la seconda cosa che mi lascia così è che ad aggredire graziella bertozzo fosse una guardia in borghese. è naturale che una lesbica attivista (così come dovrebbe fare ciascuna donna) sentite addosso le mani di un omone grande e grosso , reagisca. se poi lui è un poliziotto in borghese non ci si mette nulla a metterla dentro per resistenza a pubblico ufficiale. come può essere organizzata una manifestazione politica che deve rivendicare diritti parità laicità con spirito tanto imprenditoriale (sicurity simil squadrista compresa)? come mai non è stato permesso alle associazioni e ai collettivi di organizzare una festa politica dopo la parata che esulasse dall’ ottica di questi mercati e in cui potesse continuare la discussione sulle tematiche di genere?(non solo non è stata autorizzata, è stata anche sgombrata dalla polizia!) effettivamente se il giorno dopo il pride non si legge nulla sui giornali o solo che c’è stata una sfilata “per i matrimoni tra froci” mi cadono le braccia. è evidente che la popolazione LGBTQ oggi sia più interessata ad essere riconosciuta come una fetta di mercato mancante che ad essere uguali agli altri cittadini. solidarietà per graziella bertozzo e per il gruppo facciamo breccia
4 Luglio 2008 | 03:32http://www.facciamobreccia.org/content/view/415/94/
14 Luglio 2008 | 10:18[…] i fatti tristemente noti che hanno caratterizzato l’ultimo Bologna Pride, si è acuita la conflittualità interna al […]
9 Agosto 2008 | 09:58