roma pride 08

Sfilano le rivendicazioni e il disappunto per le strade di Roma. Lo si fa “ostentando si, ma la positività”. Purtroppo la sete di sensazionalismo di certi media spettacolari fa si che questi riportino di una manifestazione ideologica solo gli aspetti più “carnevaleschi”, necessari a chi partecipa per avere finalmente quella visibilità negata, per distendere una tensione altrimenti troppo alta o forse per liberare almeno per un giorno la propria personalità finalmente in strada.

Infatti al Pride quest’anno ci si poteva anche sposare, simbolicamente, partecipando al Gay Bride di Arcigay. Permesso concesso ai portatori sani di idee anticlericali – No Vat – e agli slogan contro il Ministro Carfagna. Al Gay Pride si può attraversare la città per vedere l’effetto che fa sugli spettatori ai lati del corteo, a quelli affacciati alle finestre, ai turisti quasi sempre ben disposti. Un rituale che alcuni chiamano “carnevale”, che certi vorrebbero abolire, ma che la comunità GLBT vive come terapeutica presenza sociale e cittadina contro quel male tutto italiano che assomiglia troppo ad una regressione.

E mentre tutto questo accade a Roma e a Milano in simultanea, a Napoli arriva la notizia di aggressioni in Circumvesuviana a scapito di due giovani gay.

Il percorso
Nuovo tragitto per il Roma Pride 08. Si parte da Piazza della Repubblica alle ore 16,00. Dopo mesi di attesa, la concessione di Piazza San Giovanni come termine ultimo della “corsa” è stata definitivamente negata. Un coro cattolico nei palazzi Lateranensi, che avrebbe cantato comunque successivamente alla conclusione della manifestazione, sembrava inconciliabile con una marcia per i diritti rivendicati dalla comunità GLBT.

Il comune ha così offerto Piazza Navona. Molto pittoresca, decisamente romantica, ma non bisogna essere luminari dell’urbanistica per capire che i carri non avrebbero avuto accesso, come nelle precedenti edizioni della manifestazione, e che la capienza dei partecipanti sarebbe stata sicuramente più sofferta.

I numeri
La definizione della partecipazione quantitativa al Gay Pride capitolino assomiglia al tentativo di attribuire un’età anagrafica ad una come Madonna. La cantante oscilla tra i dimostrati 35 anni e gli effettivi quasi 50. Allo stesso modo alla manifestazione hanno partecipato in 500 mila, secondo gli organizzatori, ma solo in 10, al massimo 20 mila, a sentire le autorità. Miracolo della natura nel primo caso, della Questura nel secondo.

Le minacce
A parte le intimidazioni latenti, i neo fascisti e il gruppo politico cattolico Militia Christi guadagnano i primi posti per un chiaro disappunto al Gay Pride. Durante la manifestazione 30 – 40 estremisti di destra, elegantemente vestiti e accessoriati con bandiere nere con croce celtica e coltelli pronti all’uso, hanno cercato di unirsi al corteo. Solo che il loro slogan era “vi accoltelliamo”… non proprio amichevole. Fortunatamente sono stati fermati in tempo dalle forze dell’ordine.

La partecipazione del gruppo “Militia Christi” invece è avvenuta nella mattinata di sabato, quando a Via Cavour, zona di passaggio del Pride, è stato affisso uno striscione con la scritta ”Roma e’ sacra: no al Gay Pride, orgoglio del male!”.

”L’azione” - spiegano gli autori - “e’ un piccolo, ma significativo gesto di condanna e opposizione all’ennesimo nefasto evento che offende Roma, la sua storia, la sua identita’, i suoi abitanti”.

I partecipanti
Una ventina i carri e i gruppi in sfilata per quasi due ore di corteo. A quelli ludici, come Gaydar o Muccassassina, si alternavano quelli più impegnati, come Arcigay, Mario Mieli e Agedo.

Decisamente calorosa la partecipazione napoletana: visibili le bandiere black - rainbow dell’Arcigay Napoli, quelle viola dell’Arcilesbica “Le Maree” e lo striscione di I Ken, retto dai più giovani partecipanti, già mascotte della manifestazione, senza dimenticare il Movimento Identità Transessuali Napoli.

Ancora Radicali Italiani, Radio Deegay, Gay Today e tutte quelle realtà che hanno voluto esprimere con orgoglio il loro disagio.

Speriamo di ritrovare tutti al Gay Pride nazionale, sabato 28 giugno a Bologna.

foto: napoligaypress.it

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