statigenerali07Ieri, domenica 11 novembre si sono svolti a Bologna gli “Stati generali del movimento GLBT” ovvero si sono riunite presso la sede del Cassero le associazioni gay lesbiche e trans italiane per fare il punto della situazione dopo il Roma Pride del 16 giugno scorso e in previsione di quello che si svolgerà proprio a Bologna il 28 giugno 2008. E’ avvenuto un simbolico passaggio di consegne tra Roma e Bologna in cui è stata confermata la piattaforma: le parole d’ordine (parità, dignità e laicità) e il fine (l’ottenimento dei diritti civili, la pari dignità e diritti, il contrasto ad ogni forma di razzismo, xenofobia, politiche di violenza e sopraffazione).

Un nuovo laboratorio di idee e di pratiche, che non si limitano a rispondere all’oscurantismo politico e clericale, ma affermano il nostro patrimonio di esaltazione delle differenze, delle specificità.

Ben rappresentato il movimento napoletano con la presenza del comitato Arcigay di Napoli e di I-Ken Onlus (con i rispettivi presidenti: Salvatore Simioli e Carlo Cremona, nella foto con l’On. Franco Grillini).

E Napoli sarà la sede del prossimo incontro dell’assemblea: un incontro di riflessione di conoscenza, di condivisione degli specifici percorsi che si svolgerà all’inizio dell’anno prossimo. Dopo le manifestazioni di questa estate, napolirainbow e quella del trenta setttembre, Napoli torna ad essere protagonista del movimento omosessuale italiano.

L’assemblea ha espresso solidarietà e vicinanza ad iniziative promosse in autonomia da alcune associazioni tra cui il Transgender Day Of Rembrance del 20 novembre e il No Vat del 9 febbraio, ma anche verso quelle d altri movimenti (come la manifestazione del movimento delle donne del prossimo 24 novembre). Senza dimenticare i numerosi appuntamenti come la giornata della memoria (27 gennaio) e la giornata contro l’omofobia (17 maggio) ed ovviamente la giornata di lotta mondiale contro l’Aids del prossimo 1° dicembre.

La politica non ha dato risposte, ed ha ignorato ancora una volta i bisogni e le aspirazioni di milioni di cittadini, ma l’impegno delle associazioni lgbt è proseguito, e proseguirà soprattutto nel contrastare l’ondata di omofobia, lesbofobia, transfobia, e più in generale di razzismo e di esclusione sociale e culturale delle molteplici differenze, espressioni, soggettività.

La nostra comune riflessione ci spinge a concretizzare per il prossimo periodo azioni, che rompano la cappa di silenzio con cui istituzioni e organi di informazione oscurano la nostra presenza.

foto: napoligaypress.it

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