rivoluzionedesiderio“Il nostro buco del culo è rivoluzionario”

E’ uscito in Francia già da qualche settimana in DVD un film che ripercorre la storia del movimento omosessuale locale: “La révolution du désir – 1970, la libération homosexuelle”. Particolarità del documentario è la nazionalità dei due autori (Alessandro Avellis e Gabriele Ferluga) che sono italianissimi e che oltre a scriverlo l’hanno anche diretto.

Avellis è alla sua prova come autore/regista. Nel suo primo film “Ma Saison Super 8″ approccia per la prima volta il tema del movimento omosessuale francese, stavolta non attraverso documenti e fatti ma pura fiction (il film rientra nel progetto, molto attento alla cinematografia queer, “Cinema Invisibile” della Ticho Film che rivaluta film che non hanno goduto di una buona distribuzione).

Il film segue il percorso che ha condotto alcuni giovani ribelli del 68 francese alla fondazione del FHAR (il Front Homosexuel d’Action Révolutionnaire che avrà ripercussioni anche in Italia con la nascita del Fuori, il primo nucleo del movimento italiano che, insieme ad altre realtà, confluirà nei primi anni ‘80 nell Arcigay).

Al centro del film, che tratta anche i rapporti col primo movimento femminista, la figura di Guy Hocquenghem che intendeva, attraverso le sue terie, far uscire la sessualità dal triangolo edipico freudiano concentrandosi su una sessualità anale come elemento d’indifferenziazione dei due sessi.

Guy Hocquenghem era convinto che omosessualità e normalizzazione sociale non potevano coesistere. Ma non poteva mai immaginare che con l’arrivo con l’arrivo dell’AIDS a tanto temuta normalizzazione si sarebbe compiuta nell’arco di 15 anni rendendo i gay degni della pietà umana agli occhi della società benpensante.

Quel periodo e quell’atmosfera è raccontata in un altro film appena uscito in Italia (e presentato all’ultimo Festival del Cinema GayLesbico di Milano) intitolato “I testimoni” ambientato nella Francia dei primi anni ‘80.

Proprio di AIDS morirà Hocquenghem all’età di 41 anni. Dopo un periodo di oblio, le sue teorie tornano di attualità. Forse per effetto della globalizzazione che non ha per nulla tralasciato gli omosessuali.

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