giupertoledoRosalinda Sprint è un personaggio comico e tragico allo stesso tempo. E’ un travestito, una femmenlla, un ricchione. E’ la protagonista, insieme ad altri personaggi dai nomi improbabili (Mariacallas, Camomilla Schulz, Maria Stuarda), di “Scende giù per Toledo” di Giuseppe Patroni Griffi che ha richiesto al suo autore ben 15 anni di dedizione.

Rosalinda (“la più efficace metafora di una città, costretta dai ritmi incessanti imposti dalla modernità, a vivere in uno stato permanente di indeterminatezza” secondo Achille Della Ragione) cerca, maldestramente, l’amore e altrettanto maldestramente una volta che l’avrà trovato (in un uomo sposato) se lo lascerà scappare. Toccante e comico allo stesso tempo, mai banale. Un testo importante nella narrativa omosessuale (sugli omosessuali).

Natalia Ginzburg, ricordandoci il concetto di osceno, definiva l’autore coraggioso:

Non tanto perché ha affrontato dei temi che usiamo chiamare osceni (la parola è però sbagliata perché in realtà osceno non è mai un argomento ma oscena è unicamente un’attitudine dello spirito) ma perché si è servito di uno stile e di mezzi che noi oggi non adoperiamo o adoperiamo ben raramente. Si è servito dell’amorosità e dello stile d’acqua. E noi spesso, tentati di usare, nello scrivere, amorosità e stile d’acqua, ce ne asteniamo perché ci sembrano mezzi e sentimenti troppo poveri e caduti in disuso

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