Mai dire “pride”: il Comitato NapoliPride diffida (e si affida a FaceBook)
napoli. movimento. napolipride09scritto da uiallalla | 27 Maggio 2009 | condividi su facebook
Il Comitato NapoliPride è sul piede di guerra: dopo il mancato appoggio della quasi totalità delle realtà ricreative gay campane alla manifestazione del prossimo 30 maggio, infatti tramite il sito ufficiale dell’evento, “diffida tutti gli operatori di serate destinate a pubblico gay lesbico e trans della Campania ad utilizzare la dicitura PRIDE se non autorizzati dal comitato organizzatore”.
Dopo il danno, quindi, la beffa: lamentando, infatti, di non avere i fondi per stampare i manifesti, il Comitato si affida al popolo di FaceBook affinchè l’evento abbia la più ampia partecipazione e, nel frattempo, minaccia di adire le vie legali verso chi “tenti di far credere alla comunità LGBTQ che esistano feste PRIDE che sostengano il Napoli PRIDE o altri Pride”.
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8 commenti
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NapoliPride ‘09. Mai dire “pride”: il Comitato diffida (e si affida a FaceBook)
Il Comitato NapoliPride è sul piede di guerra: dopo il mancato appoggio della quasi totalità delle realtà ricreative gay campane alla manifestazione del prossimo 30 maggio, infatti tramite il sito ufficiale dell’evento, “diffida tutti gli operat…
27 Maggio 2009 | 11:58[…] Il Comitato NapoliPride è sul piede di guerra: dopo il mancato appoggio della quasi totalità delle realtà ricreative gay campane alla manifestazione del prossimo 30 maggio, infatti tramite il sito ufficiale dell’evento, “diffida tutti gli operatori di serate destinate a pubblico gay lesbico e trans della Campania ad utilizzare la dicitura PRIDE se non autorizzati dal comitato organizzatore”. (more…) […]
27 Maggio 2009 | 13:35infatti prima di tutto devono essere informate le organizzazioni in modo da dare una piena pubblicità e poi come mai non hanno aderito??? ci farebbe piacere sentire anche le altre campane!!!
27 Maggio 2009 | 14:45Parliamo tanto di libertà e poi vietiamo l’utilizzo della parola “Pride” ? ma cos’è un marchio? un logo ? Io non voglio essere marchiato….voglio pensarla come una manifestazione qualsiasi dove tutti siamo liberi di partecipare o non…ed esprimere il proprio parere….mettere il veto sulle serate in discoteca è una vera “imposizione” e non voglio usare un altro termine che Saviano conosce molto bene….Il problema è che quando ad un comitato o ad una persona viene dato anche solo un po’ di potere sale il vizietto….e poi ci lamentiamo del premier….medidate gente medidate
28 Maggio 2009 | 09:56Il commento lasciato da chi si firma “dal popolo” sarà di sicuro inteso come “popolo delle libertà” visto che il “termine” conosciuto bene da Saviano viene applicato proprio nella gestione del divertimento che non fa nulla realmente per il POPOLO! per una volta avrebbero potuto spendersi… medita tu caro pensatore!
31 Maggio 2009 | 18:54Cari amici (sapete quanto vi voglio bene), ma questo comunicato proprio non mi piace. Il Pride è sempre di tutti, diffida o non diffida. Ha il sapore di un’intimidazione e dispiace leggerla a firma del Comitato Napoli Pride.
1 Giugno 2009 | 23:33Hai ragione Maurizio, il comunicato non è stato fatto da Arcigay, ma nel caos e come reazione “istintiva” alle operazioni antiPride intraprese da alcune realtà commericiali locali è uscita una comunicazione più forte di quella che il Comitato Napoli Pride voleva dare.E’ stata una prova generale, al debutto non ci sarà nessuna sbavatura.
2 Giugno 2009 | 18:13Caro Salvatore, mi fa piacere leggere la presa di distanza della nostra associazione da questi toni e mi rassicura la tua premura nel far sì che non succederà ancora.
Un abbraccio, MC.
PS: sul sito ufficiale del NapoliPride c’è chi però risponde alle mie considerazioni in altro modo. Si firma “napolipride” e puoi leggerlo qui.
3 Giugno 2009 | 12:53