una foto di scena di Pietro PesceAnnibale Ruccello scrisse “Week End” nel 1983. Il testo, uno dei suoi meno “praticati”, conclude la trilogia del Teatro da camera (cominciata con “Le cinque rose di Jennifer” e “Notturno di donna con ospiti”) e anticipa i temi dei testi successivi.

L’allestimento di Luca De Bei (che vede Margherita Di Rauso interpretare Ida, la maestra “emancipata” che però tradisce le sue origini provinciali) sottolinea le ossessioni del Ruccello antropologo: un’umanità marginale (rappresentata, in questo caso, dalla zoppia della protagonista), la solitudine che si popola di fantasmi, la favola e l’incubo ma anche la musica (qui quella francese degli anni 30) e la televisione che scandiscono il ritmo, il telefono come mezzo di comunicazione col mondo esterno che, a sua volta, irrompe dalla finestra. Tutti elementi che, insieme all’uso della lingua (altro fil rouge nelle opere di Ruccello) contribuiscono a comporre un quadro d’insieme in cui il confine con il sogno è volutamente ambiguo quasi a voler creare una realtà a se stante.

Visto al Piccolo Bellini di Napoli, mercoledì 3 febbraio 2016.

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