Proponiamo un estratto dall’introduzione di Luca Baldoni e alcuni versi da “Sulle mie labbra”, la prima raccolta di versi di Claudio Finelli (edizioni La vita felice) che sarà presentato mercoledì 15 maggio al Chiaja Hotel (in via Chiaia 216 a Napoli) in un appuntamento speciale di Poetè a cui parteciperanno Rosanna Bazzano e Delia Morea. Letture a cura di Roberto Azzurro.

la copertina del libroUn evento dirompente di questa raccolta, assai coesa e compatta, costituisce l’ossatura: il turbamento per la giovinezza. […] tema che si rincorre come un motivo ossessivo nella nostra tradizione, spesso configurandosi come il paradigma più estremo dell’ambivalenza dell’esperienza amorosa. […] Se la fatalità d’amore domina la raccolta, ciò avviene nei singoli testi in termini mai nebulosi, ma con una evidente aderenza a moti, episodi e riflessioni di un particolare momento. La poesia di Finelli tende, e si torce, verso un assoluto anche poetico, ma senza annacquare l’occasione specifica e singolare. Non è una poesia d’occasione. Si ha al contrario la netta impressione di un’aderenza bruciante ad ogni nuovo istante di rivelazione/delusione, all’incespicare nei numerosi grani di un lungo rosario. Soprattutto lampeggiano momenti, e sono questi i più atroci, in cui la gioventù appare in tutta la sua spietatezza, nel suo essere inevitabilmente concentrata su se stessa e trascinata verso il proprio futuro.

La scrittura di Finelli assomiglia a un flusso lavico raggelato, un fiume di fuoco che ribolle e lampeggia, e che pure scorre con estrema lentezza, strozzato dagli argini, appesantito dalla sua stessa carica. l’espressione di una fatica, del lento e doloroso farsi strada dell’esperienza attraverso il corpo, per arrivare attraverso questo alle parole che pure, sgorgando come lacrime, più che venire scagliate verso il mondo sembrano coagularsi in un sudario, in cui le vicende dell’anima rimarranno perennemente racchiuse.

———-

Ti sei guardato

e poi hai guardato il mondo

coi miei occhi

dopo me li hai strappati a morsi

e senza amore

eri rinato e non avevi padri.

———–

Non è con la poesia che riuscirò ad averti

né col tempo che ridona il canto.

Devo solo abituarmi al tuo silenzio

quel silenzio che travolge ogni rumore

che sovrasta tutto

e non mi dà la morte.

———–

Tu

ormai lo sai

lo leggi scritto

ad occhi chiusi

sulle mie labbra.

Claudio Finelli è docente di italiano e latino. Dal settembre 2012 è delegato cultura del direttivo Arcigay Napoli. E’ creatore e direttore artistico di vari eventi culturali legati alla poesia, alla narrativa e al teatro tra cui Pride Time al Penguin Café di Napoli, Wilde Boys al Caffè Verdi di Salerno e Poetè al Chiaja Hotel De Charme di Napoli. Nel 2006 riceve una menzione di merito nel concorso di poesia “La libertà della poesia” dal Presidente di Giuria, Giorgio Luzzi. Nel 2007, è tra i vincitori del concorso nazionale di poesia “Subway”. Nel 2012, è tra i vincitori del concorso di poesia contro l’omofobia, indetto dall’ArciGay di Torino; nel dicembre 2012 è tra i vincitori del concorso di poesia “i miosotìs”, in memoria di Vittorio Russo e Giancarlo Mazzacurati. E’ il curatore di “Se stiamo insieme”, un libro antologia di racconti (e non solo) sulle coppie di fatto, edito da Caracò (2013). “Sulle mie labbra” è il suo primo libro di poesie.

Segnala questa notizia su ZicZac! Upnews.it | trackback