Checché se ne dica, il programma più avanzato per queste elezioni 2022 in merito ai diritti civili e LGBT+ è quello del MoVimento 5 Stelle. Questo è stato possibile grazie all’insediamento all’interno del Partito in questione di due esponenti del Partito Gay LGBT+, Fabrizio Marrazzo e Marina Zela. Le recenti dichiarazioni di Giuseppe Conte (all’interno dell’articolo trovate anche il video) sembrano confermare la netta presa di posizione a tutto tondo in favore della nostra comunità
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Nei programmi dei vari partiti per le elezioni 2022 ci sono delle gravi mancanze. Ecco qualche suggerimento per non escludere nessuno
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Giorgia Meloni liquida il ragazzo che è salito sul palco di Cagliari durante il suo comizio, dicendo che lei deve essere libera di dire quello che pensa. Peccato che la Leader di Fratelli d’Italia continua a confondere libertà di espressione con discriminazione
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A Cagliari un ragazzo è salito sul palco durante il comizio di Giorgia Meloni per contestare la leader di Fratelli d’Italia. Analizziamo le (non) risposte che ha dato Giorgia Meloni al giovane in questione
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Nello schema pubblicato qualche giorno fa abbiamo messo a nudo i partiti sul tema dei diritti LGBT+ in vista delle elezioni del 25 settembre 2022. Unione Popolare aveva diverse spunte verdi per via del programma presentato. Peccato che al giorno d’oggi, a differenza di molti anni fa, ci sono i Social e Internet ed essi non dimenticano. Il Partito in questione, infatti, pare abbia candidato per la camera Massimo Arcangeli il quale, recentemente, avviò una petizione transfobica per abolire schwa
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Nella giornata di ieri abbiamo postato, sui nostri Social, una infografica per mostrarvi quali sono le reali posizioni dei Partiti in tema di diritti LGBT+ in vista delle prossime elezioni del 25 settembre 2022. Oggi entriamo un po’ più nel dettaglio della questione
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La Senatrice del PD, Monica Cirinnà, ha detto che rifiuta di candidarsi perché le hanno proposto un collegio potenzialmente perdente in almeno due sondaggi. Dunque, per lei, è più importante vincere ‘facile’ che lottare concretamente per i diritti LGBT+. Immaginate se anche gli attivisti LGBT+, quelli veri, dei Moti di Stonewall l’avessero pensata così: “Non facciamo la rivolta contro la polizia perché se no ci picchiano con i manganelli”. Se anche loro avessero preferito vincere facile, probabilmente la nostra comunità non avrebbe iniziato ad ottenere visibilità e diritti. Troppo comodo dire che non ci si candida perché lì è più facile perdere. Avrebbe dovuto mostrare più coraggio: nulla è dovuto e nulla è facile. Tutto è da conquistare, soprattutto per la comunità LGBT+
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