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Non facciamo il gioco di chi ci odia e discrimina, dobbiamo essere più inclusivi anche tra di noi: La storia di Massimiliano Gualdi

Cosa è successo alle sfilate del Pride Month 2023

Si è concluso il Pride Month 2023, che si celebra nel mese di giugno, anche se ancora tante parate arcobaleno dovranno andare in scena nelle prossime settimane. Come spesso accade durante l’evento in questione, ci possono essere tanti momenti di grande condivisione e unità. Purtroppo, però, ci sono anche delle volte in cui si incappa in attimi di tensione all’interno della comunità stessa. Stando al racconto che leggerete di seguito, è proprio quello che sembra essere successo a Massimiliano Gualdi (uno dei fondatori del gruppo per i diritti LGBT+ del Movimento 5 Stelle) durante il Roma Pride che si è celebrato qualche settimana fa proprio nella capitale.

Prima di partire con l’intervista e scoprire cosa è successo, ci teniamo a ringraziare Gualdi per concederci questa nuova chiacchierata. Immaginiamo che non sarà semplice per te rivivere quello che è successo e doverlo raccontare. Ci sembra corretto, però, farlo per porre la luce su un punto fondamentale. Le persone LGBT+, infatti, dovrebbero cercare di essere maggiormente inclusive anche all’interno della comunità stessa. Dividerci e non stratificarci è tutto ciò di cui la nostra comunità non ha bisogno e tutto ciò, invece, di cui la destra reazionaria si nutre per limitare i diritti civili. Questo, a nostro avviso, va compreso e capito da tutti (alcuni esponenti di certi Partiti compresi), soprattutto se si vuole lottare concretamente e realmente per la parità dei diritti civili di tutti.

Roma Pride 2023, Massimiliano Gualdi insultato perché ha partecipato alla parata con la bandiera del Movimento 5 Stelle

1- Allora Massimiliano, ci puoi dire cosa ti è successo il giorno del Roma Pride 2023?

Innanzitutto grazie per avermi ospitato qui per raccontare quello che scriverò a breve. Cosa è successo? Quello che non avrei mai immaginato. Come attivista LGBT-M5S ho sempre partecipato al Roma Pride e spesso anche a Pride di altre città, sia italiane che estere. Con me vi è sempre stato un nutrito gruppo di attivisti e parlamentari del M5S. Anche questa volta, il 10 Giugno, eravamo presenti e particolarmente felici di esserci. Il Movimento aveva aderito ai Pride a livello nazionale e per la prima volta a Roma abbiamo deciso di partecipare con le bandiere, come si vede dalla foto copertina in cui vi è anche la senatrice Alessandra Maiorino, mentre a Milano vi era addirittura un carro M5S.

Il Pride per me è molto importante, sia a livello politico che personale. Ma ora vi racconto. Come abbiamo iniziato a sventolare le bandiere M5S ho visto diverse reazioni ma tutte più o meno nella norma. Anzi, alcuni si sono avvicinati per chiederci informazioni e per salutarci. Mentre il corteo si muoveva, però, è accaduto quello che ancora oggi mi fa riflettere.
Ci siamo ritrovati nelle vicinanze dello striscione dove dietro vi era il sindaco Gualtieri e altri ai quali ha dato particolarmente fastidio la nostra presenza. Mi hanno intimato di togliere la bandiera con assurde motivazioni e con modi aggressivi e realmente eccessivi. Per amore della verità vi dico anche che nello stesso Pride vi era un caro di +Europa, uno striscione del partito comunista e diverse bandiere del Partito Gay.
Al mio rifiuto di togliere la bandiera sono stato prima verbalmente aggredito da una non ben nota persona della vigilanza e subito dopo diverse persone hanno iniziato a fare un coro forte e compatto invitandomi ad andare via dal Pride. Persone che, casualmente, facevano parte della corte del politico di turno. Casualità ? Ma non finisce qui, uno dello staff del Roma-Pride si è avvicinato a noi per chiedere motivazioni delle bandiere e ci ha detto di metterle via. Ovviamente non l’abbiamo fatto ma per lo meno lui è stato tranquillo al contrario degli altri. 
Durante il percorso mi sono preso diversi insulti. Il più simpatico mi ha gridato in faccia cosa stessi facendo al pride  e di andarmene da li. Ovviamente i toni erano forti e violenti. Tutto ciò per me è stata una vera e propria violenza che nessuno mi potrà far dimenticare, Sentirsi ostracizzato, condannato ed emarginato nel proprio Pride proprio non me lo immaginavo.
Ovviamente un testo scritto non può trasmettere la rabbia e la violenza che sentivo nelle loro parole e neppure quello che vedevo nei loro occhi“.

Gualdi al Pride di Roma 2023: “Mi sono sentito male”

2- Come ti sei sentito e che sensazione hai provato quando ti sei sentito insultato verbalmente da persone che, seppur probabilmente sono vicine ad altri partiti di opposizione e non al tuo, fanno comunque parte della comunità LGBT+?

Come mi sono sentito? Anzi come mi sento quando penso a tutto ciò? MALE! Tremendamente male. Come ho già cercato di spiegare, questo male non è solo perché ho preso insulti con violenza, a quelli posso pure passar oltre. Quello che provo è un male più profondo un male vivo e intimo come attivista Lgbt+. Al Pride mi sono sempre sentito libero e protetto. Lì vi è la mia comunità, una grande famiglia variegata e siamo lì perché richiediamo i nostri diritti e testimoniamo con i nostri corpi quale società vogliamo per il nostro futuro. L’accaduto mi ha causato una ferita che procura un male intimo e profondo dentro di me. Sinceramente spero che nessun altro abbia mai provato ciò“.

Dobbiamo creare comunità

3- Non credi che bisognerebbe essere tutti più uniti, anche all’interno della comunità stessa, per cercare di fermare concretamente l’odio e l’omobitransfobia ormai dilagante nel nostro paese?

Credo che se realmente vogliamo creare una società migliore e più inclusiva dobbiamo noi stessi in primis esserlo e non solo a parole. Un grande lavoro in questo campo dovrebbe esser fatto da chi oggi si pone come associazione Lgbt+. È vero che ci sono associazioni che rappresentano una parte della comunità. Ci sono associazioni più forti rispetto ad altre. Quando siamo in tali eventi, però, dobbiamo essere tutti uniti e con tutti, non solo con chi ci fa comodo o con chi ci potrebbe dare dei vantaggi.

Dobbiamo creare inclusività. Anzi, dobbiamo creare COMUNITA’! Noto, purtroppo, e sempre più spesso, che vi è una vera e propria guerra e così ci sono da una parte i “VIP ” e dall’altra i “messi al bando”. Effettivamente, vi è un serio problema che sta peggiorando anno dopo anno. Si è creata una spaccatura e tutto ciò non accade per caso, ma per scelte e azioni fatte. Ci stiamo dividendo sempre di più e cosi facendo perdiamo una parte della nostra comunità, come i gay di destra. Questo, però, è un altro lungo discorso“.

Gualdi ha una sua idea sul perché è successo questo fatto al Roma Pride 2023

4- Ti sei fatto una idea del perché a Roma è accaduto quello che ci hai appena raccontato e a Milano, invece, pur essendoci persone con le bandiere del M5S, non è successo nulla di tutto ciò?

Mi sono certamente fatto una mia idea, che ovviamente mia resta. Non voglio accusare nessuno. Semplicemente, creare un momento di riflessione, se possibile. Non serve trovare colpe ma soluzioni. Tutto mi è stato maggiormente chiaro quando la stessa senatrice Alessandra Maiorino, che aveva annunciato la sua presenza al Milano Pride, è stata contattata dagli organizzatori per chiederle la disponibilità per un suo intervento politico dal palco. Le è stato chiesto per par condicio, visto che lo stesso spazio era stato dato anche ad altri. Ed ecco il punto!
La differenza tra Roma e Milano sta nel fatto di chi ha organizzato lo stesso Pride e, soprattutto, dal come. E qui, si potrebbe aprire un momento di introspezione. Il Movimento 5 stelle è sempre lo stesso. Colgo anche l’occasione per ringraziare chi ha permesso tutto ciò a Milano essendo stati fino in fondo inclusivi. A Roma sarebbe il caso di migliorare alcune cose. Non lo dico solo per quello che concerne la mia esperienza privata come attivista LGBT-M5S. Anche perché è una esperienza piccolissima a confronto della polemica interna al mondo LGBT+ e associativo che questo Roma Pride ha scatenato. Il Pride, che sia a Roma come a Milano, deve essere inclusivo e non altro. “A buon intenditore poche parole” dice un detto“-.

5- Ne abbiamo già scritto in precedenza, vuoi comunque ricordare a chi ci sta leggendo come il Movimento 5 Stelle sta cercando di tutelare i diritti civili e quali sono le sue prossime mosse?

“Il Movimento 5 stelle ha assunto una posizione chiara e limpida sulle tematiche LGBT+ e sui diritti civili. Questo grazie all’impegno di  molti attivisti e parlamentari. Tutto ciò è avvenuto anche grazie alla svolta politica che Giuseppe Conte ha voluto. Una svolta chiarissima al fianco delle persone più fragili e deboli.

Oggi il M5S in ogni luogo istituzionale è impegnato per la difesa dei diritti della nostra comunità, cercando di arginare la deriva catto-fascista del governo. Come stiamo notando sulla discussione della GPA e altro. Questo momento storico è molto delicato, per questo su queste tematiche dobbiamo essere assolutamente uniti sia dentro che fuori la politica. Chi crea divisioni per interessi personali si rende complice di quello che accade e che accadrà.
Come attivista LGBT-M5S continuerò a lavorare per i diritti di tutti e tutte, anche di chi al Roma Pride 2023 ha fatto quello che ha fatto, perché ancora spero in una società italiana migliore e più inclusiva. Concludo dicendo #BastaVitePrecarie e #BastaViteSenzaDIRITTI”.

One thought on “Non facciamo il gioco di chi ci odia e discrimina, dobbiamo essere più inclusivi anche tra di noi: La storia di Massimiliano Gualdi”

  1. Quello che oggi è capitato a Massimiliano Gualdi, anni addietro è capitato anche a me al Pride di Grosseto nel 2004. In quel caso la ragione della contesa era addirittura la bandiera ITALIANA di cui mi ero avvolto. Ero comunque vestito normalmente. Ma la bandiera italiana, che ai miei occhi voleva apparire inclusiva di tutta la Comunità Lgbt, sembra non fosse ammessa, rappresentando non La Nazione, ma la Destra.
    Figuriamoci, allora ero militante radicale, ero sulle barricate, quelle vere, dal 1970, in cui con Pezzana, Cicogna, Montori e pochi altri fondammo l’ASPIS, da cui sarebbe nato a sinistra il FUORI! di cui posseggo ancora la bandiera gloriosa. Non tendo a raccontare spesso da cosa oggi nasce in Italia la Comunità.
    Ma appunto escludere per il gusto di essere più Gay di altri, spesso nasconde altre mire. E non va bene.
    Includere, includere, includere!

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