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La storia di Lara Martinelli di Un Posto al Sole sembra spiegare in modo velato la differenza tra “comprare un bambino” e la GpA

La storia di Lara Martinelli, interpretata da Chiara Conti, di Un Posto al Sole sembra spiegare la differenza tra comprare un bambino e la gestazione per altri

La storia di Lara Martinelli (Chiara Conti) di Un Posto al Sole sembra spiegare la differenza tra “comprare un bambino” e la Gestazione per Altri. Ho provato ad analizzare la vicenda in questione scritta dagli sceneggiatori del soap di Rai Tre, mettendola a confronto con l’ “utero in affitto” (volgarmente e volutamente chiamato così da esponenti politici di questa destra reazionaria). Sembra proprio che ci siano delle differenze, anche abbastanza sostanziali, tra “acquistare un bambino” sfruttando il corpo della donna e sottraendo il nascituro alla mamma biologica e la maternità surrogata. Ne approfitto per ricordare che a tale pratica ricorrono, stando ai dati, sia le coppie etero che non possono avere figli (oltre il 90% dei casi) che le coppie omosessuali (meno del 3% dei casi).

Proverò a spiegare la mia analisi nel modo più chiaro possibile, anche se mi rendo conto che in forma scritta, per quanto una persona possa essere brava o meno a scrivere, può risultare difficile e complicato. Per fare ciò è necessario utilizzare qualche riga per spiegare questa parte di storia di Un Posto al Sole. In questo modo, infatti, chi non segue la soap più longeva d’Italia può provare a capire meglio l’analisi.

La protagonista in questione, dopo aver perso in modo spontaneo il bambino che portava in grembo, ha obbligato una donna polacca, sostanzialmente povera, a dare via il proprio figlio appena partorito in cambio di soldi. Lo ha fatto per cercare di rimanere legata in ogni modo al facoltoso imprenditore Roberto Ferri (Riccardo Polizzy Carbonelli). Questa donna, stando alla trama della soap, non sarebbe stata contatta da Martinelli, ma da una persona che tratta esseri umani (casi che esistono realmente) soprattutto bambini appena nati. La giovane polacca, avendo il papà malato gravemente, ha accettato questa proposta per poter pagare le cure molto costose.

La storia di Lara Martinelli di Un Posto al Sole spiega la differenza tra utero in affitto e “comprare un figlio”

Già il paragrafo sopra dovrebbe farvi capire le differenze, parecchio evidenti, che sembrano esserci tra “comprare un bambino” in una specie di mercato nero e la Gestazione per Altri. Se analizziamo e confrontiamo le due cose, infatti, la prima cosa che salta subito all’occhio è il “mercato nero dei bambini” o la “tratta di essere umani”. Chiamatela come vi pare. La Gestazione per Altri non è questo. Un conto è trafficare dei bambini come se fossero delle sigarette da contrabbando (quello che ha fatto Lara Martinelli di Un Posto al Sole), un altro paio di maniche è, invece, ricorrere alla GpA in modo tutelato e regolamentato.

In USA e Canada, infatti, sono le donne del posto (tendenzialmente ricche o comunque non povere) che scelgono di mettersi a disposizione per le coppie che vogliono ricorrere alla GpA. Anche per questo oltre oceano è legale. Lì, sono le donne che scelgono di farlo. Non vengono costrette da nessuno. Nei due Stati in questione, da quanto si apprende, pare che la Gestazione per Altri sia regolamentata e tutelata proprio per non sfruttare il corpo della donna. Ecco altri due punti che differenziano la GpA dal “comprare un bambino”. In USA e Canada le donne scelgono, la polacca non ha scelto ma è stata costretta. L’altro punto è che le donne che decidono di partecipare a tale pratica non sono povere. La polacca, invece, era povera e lo ha fatto proprio per avere soldi in cambio in modo da poter pagare le cure al padre.

Le differenze tra GpA e “comprare un bambino” non sono finite

L’analisi della storia di Lara Martinelli di Un Posto al Sole ci potrebbe portare ad una quarta differenza. Nella soap, come potrebbe accadere anche nella realtà purtroppo, la giovane mamma biologica polacca non ha contatti con il figlio che ha partorito e non sa chi sia la persona che glielo ha portato via. Invece, chi ricorrere alla Gestazione per Altri può anche scegliere di comune accordo con la gestante di rimanere in contatto. In questo modo la mamma biologica può vedere il figlio crescere e il bambino può conoscere la propria mamma biologica. Nessuno porta via niente a nessuno in sostanza.

Certo, poi ci sono i casi di Russia e India dove l’utero in affitto sembra essere praticamente una tratta. In questi posti, infatti, pare che si cerchino e si costringano proprio donne povere a mettersi a disposizione per la GpA. Anche qua, però, c’è una differenza: in questi due Stati le coppie omosessuali non possono ricorrere alla maternità surrogata poiché l’essere gay non è contemplato. Ciò significa, quindi, che chi si reca in questi due Paesi sono coppie etero. Con questo non sto scrivendo che le coppie etero che non possono avere figli fanno cose non legali e che sono trafficanti di neonati. Lungi da me. Sto semplicemente facendo notare che le coppie gay che vogliono ricorrere a tale pratica devono per forza andare in USA e Canada. E in questi due Stati abbiamo appena visto che è regolamentata e tutelata, a differenza di Russia e India ad esempio.

Queste sono le differenze tra la Gestazione per Altri e il “comprare un bambino”. Differenze abissali e che andrebbero spiegate senza farci troppa propaganda sopra. La mia analisi, infatti, tende a voler semplicemente riportare la veridicità dei fatti in modo oggettivo. Tutto quello che viene detto dai politici, invece, è solo propaganda spicciola per aumentare i consensi e prendere voti. Spero di essermi spiegato abbastanza bene e se non l’ho fatto chiedo venia. Ho cercato di essere il più chiaro possibile.

 

 

Fonte immagine copertina: Lucascialo.it