comunità europeaL’Assemblea del Consiglio d’Europa si è pronunciata ieri sulla risoluzione contro le discriminazioni di genere. Un voto in controtendenza in ambito europeo: nonostante si condanni duramente ogni discriminazione omofobica, la risoluzione stabilisce che il riconoscimento legale delle coppie dello stesso sesso non è un obbligo per gli stati europei (tranne quelli in cui esiste una legislazione specifica).

Univoco il voto dei parlamentari italiani (tutti del Pdl) che hanno sostenuto l’emendamento proposto da Luca Volontè. Il testo originale della risoluzione, infatti, prevedeva l’obbligo per gli stati europei di dare riconoscimento legale alle coppie omosessuali. E’ scomparso anche ogni riferimento alla possibilità per le coppie omosessuali di adottare bambini.

“Nonostante sia stato ribadita opposizione per ogni forma di discriminazione nei confronti delle persone lgbt, gli emendamenti approvati grazie al lavoro del PPE e in particolare degli italiani, rende nulli i richiami generici contro l’omofobia”

dichiara Aurelio Mancuso, ex presidente di Arcigay Nazionale, che aggiunge

“c’è da chiedersi dove fossero i deputati della sinistra italiana e per quale ragione non hanno inteso importante partecipare a questa sessione”

“Questo dimostra - afferma Renato Farina, componente della delegazione Pdl in Consiglio d’Europa - come non sia affatto vero che a livello di Partito popolare europeo prevalgano le tesi zapateriste, come sostenuto da Benedetto Della Vedova e da altri finiani del Pdl”

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