via monteolivetoAlla fine il Sindaco non si è fatto vedere così come il Governatore Bassolino. Le presenze istituzionali di ieri al NapoliPride 09 si sono limitate a quelle del Presidente del Consiglio Comunale Leonardo Impegno e a qualche consigliere sparso, all’Assessore alla Politiche Sociali Giulio Riccio e all’Assessore alle Pari Opportunità della Regione Alfonsina de Felice.

C’erano poi Anna Paola Concia (in vece anche di Ivan Scalfarotto del Pd), Imma Battaglia (canditata alle Europee con Sinistra e Libertà) e Paolo Ferrero (segretario nazionale di Rifondazione Comunista).

La manifestazione è stata allegra, gioiosa così come garantito dagli organizzatori: sotto un sole prima incerto e poi sempre più caldo, circa un migliaio di persone hanno attraversato il centro storico della città tra la curiosità dei napoletani e dei tanti turisti che si sono mescolati alla parata. Da registrare qualche disguido “tecnico” come il blocco parziale del traffico (che ha visto sfilare i tanti gay, lesbiche e trans in mezzo alle auto ed ai motorini “vaganti”) ed il palco del comizio senza corrente elettrica (sic!).

Ma la vera nota dolente è stata, a Piazza Matteotti, la scissione del corteo: da una parte quello “ufficiale” guidato dal carro del Comitato NapoliPride, dall’altro lo spezzone dei collettivi studenteschi dietro allo striscione fosforescente “Copy Left Pride”. Una volta giunti in Piazza del Gesù Nuovo (a messa finita, così come da accordi col Comune) le due “anime” del corteo si sono letteralmente spartite la piazza con i collettivi da una parte che, musica a palla e slogan gridati al megafono, hanno ostacolato gli interventi del Comitato dall’altra.

Il tutto si è concluso pacificamente poco dopo le 20.00. Dando appuntamento all’anno prossimo, è stata annunciata la candidatura di Napoli come sede del prossimo Pride nazionale.

foto: napoligaypress.it

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