la corte europea dei diritti umani di strasburgoLa Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato l’Italia, imponendole di introdurre il riconoscimento legale per le coppie dello stesso sesso perché considera che “la protezione legale disponibile attualmente a coppie dello stesso sesso non solo non garantisce i bisogni fondamentali per una coppia che sia in una relazione stabile, ma non dà neanche sufficienti certezze”

Tutto nasce dal ricorso di tre coppie di Trento, Milano e Lissone (Mi) che si sono viste rifiutare dai propri comuni di appartenenza la possibilità di fare le pubblicazioni per potersi sposare. La sentenza diverrà definitiva tra 3 mesi se il Governo non chiederà un rinvio alla Grande Camera per un nuovo esame della questione.

“Di sentenza in sentenza l’Italia si conferma un corpo estraneo in un Europa che si fonda sulla cultura dei diritti - commenta Flavio Romani, presidente nazionale di Arcigay - Bene hanno fatto le coppie ricorrenti a perseverare nella loro rivendicazione e benissimo faranno tutte le copie che seguendo il loro esempio chiederanno conto al Governo del danno provocato loro dall’assenza di qualsiasi riconoscimento e da un’azione legislativa che negli anni non ha saputo produrre alcuna risposta. Rendere onerosi i continui rinvii del nostro premier forse è l’unico modo per interrompere questo teatrino sconfortante: perché con chi non conosce il senso di certe idee e di certi valori evidentemente conta soltanto il linguaggio del denaro. Perciò - conclude Romani - ora Renzi si prepari a pagare”

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