maria luisaSono state rese note le motivazioni della sentenza che nel dicembre scorso ha condannato a dieci anni di reclusione per l’aggressione avvenuta nel giugno 2009 ai danni di Maria Luisa Mazzarella, intervenuta a difendere due ragazzi omosessuali.

Un’aggressione - si legge nel documento redatto da Marta Di Stefano, presidente del collegio dei giudici - mossa da “intolleranza omofoba” e perpretata con “ingiustificata e sempre crescente violenza”.

Maria Luisa Mazzarella è soddisfatta della presenza all’interno della sentenza della parola “omofobia”

“Questo dovrebbe spingere il legislatore a colmare il vuoto che esiste ormai da troppo tempo - dichiara Maria Luisa a La Repubblica Napoli - L’omofobia esiste, io stessa ne porto ancora oggi le cicatrici”.

“Purtroppo - aggiunge Ida Napolitano avvocato di Arcigay Napoli che si è costituita parte civile nel processo - nel nostro ordinamento l’aggravante dell’omofobia non è prevista. Sotto questo punto di vista, la nostra legislazione non è adeguata alle normative europee”

Di “sentenza importantissima” parla anche Antonello Sannino presidente di Arcigay Napoli che anticipa che Arcigay chiederà ai canditati a Governatore della Regione Campania l’approvazione di una legge regionale le discriminazioni dovute all’identità di genere e all’orientamento sessuale

“Potrà aiutare a trovare il coraggio di denunciare chi subisce e, per paura, si rivolge all’autorità giudiziaria. Invece questa decisione dimostra che si può fare giustizia e anche in modo molto chiaro”

fonte: napoli.repubblica.it

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