Con il ritorno al potere dei Talebani in Afghanistan i gay saranno sepolti vivi sotto un muro alto 2.5 metri o lapidati. Questa è la sorte che toccherà alle persone LGBT+ con il controllo dello Stato di nuovo in mano agli estremisti islamici. Quei piccoli passi avanti che si erano fatti nel corso degli anni, anche per quanto riguarda i diritti delle donne, sono stati cancellati in un attimo.
Come purtroppo già sappiamo Kabul, capitale dell’Afghanistan, è tornata sotto il dominio di quello che è a tutti gli effetti un Emirato Islamico. La città si è arresa all’invasione dei Talebani e sono ancora impresse negli occhi di tutti noi le immagini delle persone che cercano di scappare. È impossibile, infatti, dimenticare quel frammento che vede civili afghani cadere da un aereo in volo. Si erano aggrappati alle ruote del mezzo pur di scappare dalla dittatura.
Le donne non potranno più guidare, andare a scuola e, da quanto apprendiamo, quelle che non hanno un marito verranno perseguitate. Quelle sposate, invece, potranno uscire di casa e lasciare l’abitazione solo con un permesso specifico. Un disastro disumano quello che si sta abbattendo e che continuerà ad abbattersi sullo Stato in questione.
Pena di morte per i gay in Afghanistan con il ritorno al potere dei Talebani: lo ha detto il giudice talebano Gul Rahim
Con il ritorno al potere dei Talebani in Afghanistan, le cose non andranno meglio neppure per le persone LGBT+. Pena di morte per i gay in Afghanistan se vengono scoperti a fare sesso. Considerando che il regime dittatoriale islamico in questione gira di casa in casa per scovare quelli che loro chiamano “infedeli”, per le persone arcobaleno afghane inizierà un incubo. Purtroppo, almeno per il momento, non sembra avere una via di uscita.
A dare la notizia della reintroduzione della Shaira è stato il giudice talebano Gul Rahim che ha affermato, in una intervista al quotidiano tedesco ‘Blid‘, che queste sono le due opzioni che toccheranno ai gay: lapidazione o sepoltura da vivi sotto un muro alto più di 2.5 metri che viene fatto cadere addosso al condannato.
Nel mentre in Italia Simone Pillon sfrutta quanto sta succedendo in Afghanistan per vomitare odio contro LGBT+ e femministe, le persone in quello Stato stanno per rivivere un incubo infernale. Rahim ha anche detto che verranno introdotte altre punizioni. Ad esempio, Il taglio di una o più dita a seconda del reato commesso. Più è grave il crimine, più parti del corpo verranno affettate. A dei ladri, per intenderci, ha detto che sono state tagliate le mani e le gambe. Le prime per aver rubato oggetti preziosi e le seconde per essere entrati in casa di altri.
Chiediamo che venga fatto qualcosa, oltre che accogliere le persone che sono fuggite o fuggiranno dall’Afghanistan. Non è possibile lasciare uno Stato e delle persone in balia a degli esaltati assassini.
Simone D’Avolio
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